Sestri Ponente. I sindacati di Fincantieri sono stati convocati nella capitale per confrontarsi con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per discutere della cassa integrazione legata anche allo stabilimento di Sestri Ponente. L’incontro di svolgerà mercoledì prossimo, 21 dicembre.
“Al ministero si discuterà di esuberi e licenziamenti – ha spiegato Bruno Manganaro, Fiom Cgil di Genova – senza sapere qual’è il futuro di Fincantieri in generale, e per Sestri Ponente in particolare dove la richiesta è per 741 persone. E secondo noi prima bisogna di discute del futuro, poi degli strumenti per arrivare lì”.
La posizione della Fiom è palese e non è disposta a firmare accordi se non viene prima affrontato lo sviluppo di Sestri con il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. “La politica di Monti è uguale a quella di Berlusconi e della Bce, una politiche che pensa prima ai tagli e poi a far ripartire l’economia. E’ assurdo”. Così il presidente del comitato centrale Fiom-Cgil, Giorgio Cremaschi, aveva dichiarato ieri sera a Genova a margine di un’assemblea pubblica.
“Non si può seguire la strada dei tagli – ha commentato Cremaschi – nel 2012 la crisi economica sarà terribile, aggravata dai tagli del governo. C’é una linea politica comune che tiene insieme l’attacco ai diritti in Fiat, la chiusura di Fincantieri, la cancellazione delle pensioni di anzianità, è la stessa logica sbagliata e la Fiom si prepara a lotte dure contro questa politica economica folle”.