Cronaca

Tariffe treni, la battaglia dei pendolari continua: “Restituire l’aumento in forma di bonus”

Regione. “La nostra battaglia continua”, annuncia Carlo Palmieri, portavoce del Comitato pendolari che ad oggi conta quasi mille persone, di fronte alla conferma dell’aumento dei biglietti (10%) e degli abbondamenti (5%). “Questo è il risultato di lasciare carta bianca ai politici. Il nostro impegno continua, ma perché la politica torni al popolo, ci vuole innovazione. Invece, ad oggi, in Liguria nessuno ha avuto il coraggio di rinnovare il trasporto ferroviario locale. Ricordiamoci sempre che nella nostra regione il treno è ancora il mezzo economico e più pratico per spostarsi, per studenti, pendolari e lavoratori”.

Salvaguardare il servizio e possibilmente potenziarlo, è una delle priorità indicate dal Coordinamento pendolari liguri nella riunione tenuta ieri tra comitati e l’assessore regionale Enrico Vesco. “Chiediamo anche un maggior impegno sui treni regionali, soprattutto in riferimento al levante dove alcune fermate sono a rischio – spiega la portavoce Sonia Zarino – Vorremmo tornare a dieci anni fa quando c’era una separazione tra treni metropolitani e regionali e questi ultimi erano più veloci”. Proprio in questa direzione il coordinamento pendolari ha suggerito di favorire gli abbonamenti sui convogli regionali “affinché ci sia un risparmio anche per la Regione che in questo momento invece è come se pagasse due volte, la carta Tuttotreno e i regionali”.

L’ultima richiesta, sottoforma di mozione da approvare in consiglio regionale, è una duplice linea di condotta: da un lato proseguire l’azione di pressing sul Governo affinché restituisca fondi al comparto del trasporto pubblico tranciato “in modo da ripristinare i livelli del servizio all’epoca precedente i tagli, dall’altra restituire l’aumento effettuato in forma di bonus”. L’aumento dele tariffe a partire dal 1 gennaio diventerebbe cioè una sorta di prestito che deve ritornare indietro. “L’assessore Vesco si è detto disponibile – conclude Zarino – nell’eventualità di un ritorno di risorse potrebbero essere infatti già ripristinati il treno per Milano, quello per Bologna e quelli metropolitani”.

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