Politica

Primarie, Marco Doria torna alla carica: “Dopo l’alluvione in campo con risorse, idee e energie nuove”

marco doria

Genova. “Un impegno” ma soprattutto “un servizio” ai cittadini al di fuori di qualunque idea di carriera. “Non sono un professionista della politica, pur avendo una grande passione politica:  mi rivolgo ai cittadini di centrosinistra delle primarie e poi a tutti i genovesi”. Marco Doria, oggi alla sua seconda uscita pubblica dopo il battesimo di ottobre con la benedizione di Don Gallo, torna alla carica dopo un periodo di silenzio.

Dopo il disastro dello scorso 4 novembre la corsa alle primarie è in salita. “Dopo l’alluvione la corsa è più difficile per tutti conferma Doria – Adesso diventa ineludibile affrontare politiche di riassetto e tutela del territorio. Occorrono risorse, energie, idee: tutto questo è compito dei sindaci. I comuni non possono essere lasciati soli in questo momento perché sono un anello essenziale per la democrazia e la tenuta sociale”.

“In un quadro di rigore assolutamente equo i Comuni devono tagliare gli sprechi, ma non devono essere penalizzati. Tagliare i costi della politica, ridurre le spese militari, tagliare le spese per opere pubbliche inutili: questo è l’approccio che devono avere Governo e Comune” osserva Marco Doria.

A Genova il tessuto industriale soffre. Fincantieri, ma anche Ansaldo che oggi è scesa in piazza. “Fincantieri, Finmeccanica, Ansaldo sono grandi realtà industriali e un paese moderno deve avere un tessuto industriale. Il governo deve ragionare di politica industriale: queste realtà non sono pezzi da svendere e non possono essere trattate come tali” sottolinea Doria, aggiungendo: “Bisogna affrontare seriamente il tema e fare scelte prioritarie nell’allocazione delle risorse, il trasporto pubblico deve essere funzionante”.

“Ringiovanire l’età della politica è una necessità – prosegue – Io sono fuori quota rispetto ai 30 anni ma rappresento comunque un ringiovanimento rispetto all’età della politica cittadina. Il ringiovanimento però non deve essere solo anagrafico, ma anche di approccio. Chi ha fatto politica per 20-30 anni potrebbe per esempio farsi sostituire da qualcun’altro”.

Tra i punti programmatici di Doria c’è la battaglia per i diritti civili e per la riduzione delle disuguaglianze. “Dobbiamo prendere atto di come sta cambiando la società. Proprio per questo la necessità di un registro per le unioni civili anche a Genova mi vede sicuramente d’accordo. Una delle disuguaglianze che vanno ridotte poi è quella tra i generi” dice, e sulla proposta del voto agli immigrati: “In generale è giusto che tutti coloro che vivono in una comunità e ne sono parte, pagando le tasse, partecipino alla vita di quella comunità godendo di diritti oltre che adempiere a dei doveri”.

I porticcioli in Liguria sono troppi? “Ce ne sono molti – commenta Doria – A Genova per esempio c’è stato un riprodursi di approdi turistici che hanno avuto anche effetti positivi: nell’area dell’Expo, nella zone Darsena, a Sestri Ponente, sono tutte realtà che prima non c’erano. Rispetto ad un’ipotesi di un costa ripunteggiata di porticcioli bisogna sicuramente mantenere un equilibrio ambientale che è un valore irrinunciabile. L’abbiamo visto nei recenti disastri che hannno colpito la nostra regione. Un certo uso e abuso del territorio, quindi voluto dall’uomo, contribuisce a rendere frequenti questi disastri naturali. Le cause sono naturali, ma le concause sono dovute chiaramente a scelte politiche dovute dall’amministrazione compiute nel passato, tra cui cementificare o edificare in zone in cui non si doveva fare”.

Gronda di ponente e terzo valico continuano a fare discutere. “Sono questioni complesse – evidenzia – Sulla Gronda c’è un percorso avviato e dibattuto. La Gronda deve essere un modo per rendere più vivibile la circolazione urbana. Il fatto che l’attuale autostrada del ponente possa essere retrocessa a strada a percorrenza rapida potrebbe avere degli effetti positivi di alleggerimento del traffico su quella porzione di città che è ingolfata”. “Il Terzo Valico costa più di 6 miliardi di euro: in attesa di questi enormi finanziamenti che potranno venire solo dalla finanza pubblica, esiste oggi la possibilità di prendere provvedimenti concreti per migliorare il collegamento tra la città e il suo entroterra? Io penso di sì, bisogna sforzarsi di dare risposte” conclude.

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