Politiche sociali, dalla Regione nuovi fondi per asili nido, centri antiviolenza e corsi per operatori ASL

Lorena Rambaudi

Genova. Quasi tre milioni di euro sono stati stanziati oggi dalla Giunta regionale per migliorare l’offerta e sostenere i costi di gestione degli asili nido della Liguria, nell’ambito degli interventi a favore dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. “I finanziamenti saranno riservati ai Comuni che gestiscono i servizi educativi per la prima infanzia e ad Enti del terzo settore”, spiega Lorena Rambaudi, assessore alle politiche sociali della Regione Liguria. “Dare un sostegno economico per la gestione dei nidi è un fatto importante considerate le difficoltà dei bilanci comunali e le criticità dei numerosi asili aperti con il programma Liguria Famiglia che oggi faticano nella fase di avvio dell’attività”.

“Lo scorso anno all’avvio dell’iter – continua l’assessore- abbiamo dato un segnale netto al Governo: inutile aprire nuove strutture in un momento di criticità dei fondo sociali e rischiare di non riuscire a mantenerle, soprattutto per quelle Regioni, come la Liguria, vicino alla copertura del parametro di Lisbona, fissato nel 33% di posti/nido in relazione alla popolazione di quella fascia di età”.

Intanto, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dalla Regione è arrivato anche l’annuncio dello stanziamento di 130mila euro destinati al sostegno dei sei centri antiviolenza della Liguria. “I centri sono punti di riferimento fondamentali per tutte le donne, spesso migliori dell’aiuto offerto dal servizio pubblico”, riprende Rambaudi. “La loro esistenza, dove sono le donne ad offrire ascolto e aiuto ad altre donne, è fondamentale per contrastare un fenomeno che per molti resta ancora oscuro”.

Non deve spaventare che la Liguria presenti dati relativi alla violenza di genere più elevati rispetto ad altre parti d’Italia. “I nostri centri e le case rifugio funzionano meglio”, continua Rambaudi. “Per questo ci sono anche più denunce”.

La Regione ha annunciato anche nuovi fondi  per corsi di formazione sull’assistenza alle donne vittime di mutilazioni genitali destinati agli operatori Asl: “Purtroppo anche qui spesso ci si trova a dovere fare i conti  con queste tristi realtà”.

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