Più flop che top nella serata di Coppa, ma ora spetta a Malesani il coraggio di cambiare

Kucka

Genova. Il Genoa ha il Cesena nel mirino. Gli allenamenti sono ripresi in mattinata (riposo per gli acciaccati Dainelli e Antonelli; lavoro differenziato per Bovo) ma negli occhi dei tifosi c’è ancora la scialba prestazione fornita dalla squadra nella sfida di Coppa Italia contro il Bari. Centrato l’obiettivo della qualificazione agli ottavi ma gli spunti di riflessione sono diversi.

Ci si aspettava molto di più. In particolare dalle seconde linee, quei giocatori che grazie al turnover (non privo di rischi) attuato da mister Malesani hanno avuto la possibilità di far risplendere la propria luce dopo un avvio di stagione passato tra panchina e tribuna. Un’occasione ghiotta e clamorosa, peccato che a sfruttarla siano stati in pochi.

Partiamo da quelli che ci sono riusciti. Si fa presto, sono davvero pochini. In primis il talentino cileno Jorquera. Ha le potenzialità del campionissimo e si vede. Contro il Bari ha dimostrato che il calcio italiano è alla sua portata. Ha visione di gioco, un buon tocco palla e sa farsi trovare pronto in zona gol. Non ha fatto magie ma sicuramente avrà messo in difficoltà il proprio mister. Merita alte chance: è giovane e i margini di miglioramento sono infiniti. Da riserva di lusso potrebbe a breve trasformarsi in giocatore indispensabile per il Grifone. Il tecnico rossoblù ne apprezza spunti e qualità. Non vuole caricarlo di pressione ma sembra ormai giunto il momento di rischiare. Voto sufficiente anche per Pratto. Non è un fenomeno e su questo non ci piove. Sbaglia tanto, perde diversi palloni ma alla fine ha centrato il bersaglio grosso: suo il gol qualificazione. Visto il Caracciolo degli ultimi tempi non è follia ipotizzarlo titolare anche in campionato. Dal punto di vista dell’impegno, l’argentino sembra offrire maggiori garanzie. Promosso Lupatelli. Ha fatto il suo dovere ma prima di rivederlo in campo di acqua sotto i ponti ne dovrà passare parecchia. Frey è il guardiano dei pali rossoblù, il “Lupo” solo una valida alternativa.

Più ampio il capitolo bocciati. I tifosi si chiedevano il perché del poco spazio trovato da Birsa. La partita tra Genoa e Bari ha dissipato ogni loro dubbio. Prevedibile, lento e forse fuori condizione. Mettiamola così, per entrare nel cuore della Nord serve tutto un altro ritmo. Tra chi ha toppato anche Seymour. Il cileno ha avuto le proprie occasioni anche in campionato. In Coppa lo si è rivisto tra i titolari ma in fase difensiva deve ancora crescere parecchio. Non tampona le ripartenze avversarie, non riesce a dare dinamicità alla manovra genoana: da rivedere. Prendersela con Kucka è come sparare sulla Croce Rossa. Dello slovacco non ne può più nessuno, tifosi e allenatore. Sottotono, svogliato e irritante. Le lusinghe interiste lo hanno ormai condotto lontano dal progetto rossoblù; la speranza è che dopo le ultime prestazioni i nerazzurri lo vogliano ancora. Da 6— la prova di Jankovic: potenzialità da fenomeno ma i due anni di inattività alle volte tornano a farsi sentire. Non benissimo anche i vari Kaladze, Dainelli, Antonelli (out dopo pochi minuti per infortunio), Veloso e Palacio. Una serata storta ma di loro Malesani non può fare a meno, sono l’ossatura del Grifone.

A promuovere tutti Sebastian Frey. Sul proprio sito ufficiale ha elogiato i propri compagni di squadra: “Ieri sera abbiamo ottenuto una vittoria sofferta. Era importantissimo passare il turno e ci siamo riusciti. Ora in Coppa Italia troviamo l’Inter, sfida affascinante e gli stimoli non mancheranno. Da stamattina, invece, al lavoro concentrati per la sfida di Cesena”. E allora sotto con i romagnoli. Tra chi spera di essersi guadagnato una maglia da titolare e chi sa di aver sprecato una grande occasione.

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