Cronaca

Persone scomparse, in Liguria sono 500: Genova ancora senza un piano territoriale di ricerca

persone scomparse

Genova. 24.000 persone scomparse su tutto il territorio nazionale, di cui circa 9.000 minorenni, 500 in Liguria; più di 800 cadaveri negli obitori e negli Istituti di medicina legale che attendono il riconoscimento e la sepoltura, 26 nella nostra regione; 2000 città del nostro Paese coinvolte. Sono questi alcuni dei dati relativi al fenomeno delle persone scomparse, resi noti oggi, durante un convegno presso la Provincia di Genova.

“Il fenomeno è in ascesa, almeno dal punto di vista delle denunce”, spiega il prefetto Michele Penta, Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse, una figura ad hoc, creata nel 2007 e con decreto del Presidente della Repubblica, anche se è del 1974 che è attivo il sistema interforze, la banca dati di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Ad oggi gli scomparsi sono 24.000 ma il dato andrebbe però ‘depurato’ dalle molteplici segnalazioni (anche 10 per una stessa persona, segnalata con nomi diversi) che riguardano i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia con gli sbarchi di Lampedusa nel biennio 2008-2009, e più recentemente dopo le vicende della Libia”.

La scomparsa ha un impatto, anche mediatico, diverso, a seconda che si tratti di un minore o di un anziano. “Negli ultimi anni le scomparse di minori legati a reati dal 1974 ad oggi sono state solo 21, ma hanno avuto una grande risonanza”,  riprende Penta. “Per quel che riguarda gli anziani invece spesso si tratta di casi legati a perdita di memoria”. Per questo è stato avviata una sperimentazione particolare. “Si tratta di un braccialetto GPS, con cui si possano monitorare attentamente gli spostamenti degli anziani. Attualmente abbiamo avviato la sperimentazione su un campione di 20 persone nelLazio. Dobbiamo capire i costi di questo apparecchio, per proporre poi ai privati una sorta di abbonamento”.

Il grido di allarme, spesso, parte dalle famiglie. “La loro voce non viene ascoltata”, denuncia Elisa Pozza Tasca, Presidente dell’Associazione Penelope, portavoce di tutte quelle famiglie che  vivono o hanno vissuto la scomparsa di un proprio congiunto. “Alle istituzioni chiediamo risposte, perchè si attivino al momento della scomparsa. E’ quello il momento più importante della ricerca: serve un supporto dal punto di vista logistico, contributi di natura anche economica e un unico piano di regia”.

“Alcuni anni fa ho diramato delle linee guida affinchè i prefetti potessero sviluppare delle pianificazioni territoriali “, riprende Michele Penta. “Sono le Prefetture, infatti che dovrebbero assumere la direzione dei piani territoriali di ricerca, ormai obbigatori”. In Liguria solo la Provincia di Savona ha dato il via al suo piano. Le altre province -Genova, Imperia e La Spezia- latitano. Penta è però ottimista. “Contiamo che entro il prossimo marzo tutte le Prefetture avranno adottato un proprio piano di ricerca”.

Una proposta di legge, prevede fra l’altro assistenza legale e psicologica alle famiglie degli scomparsi e l’istituzione di una banca dati dei cadaveri tenuti negli istituti di Medicina legale, è sostenuta da parlamentari di tutti i gruppi politici e attualmente è all’esame della Camera dei deputati, dopo essere stata approvata dalla prima commissione Affari Istituzionali del Senato, in sede deliberante, il 27 luglio 2011.

 

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