Genova. Marcello Lo Verso, aveva confessato l’omicidio del padre Daniele Lo Verso, 83 anni, riferendo di essersi intrufolato nell’appartamento del genitore nel pieno della notte, armato di un coltello, e di averlo atteso, acquattato nel corridoio. Cappello di lana in testa e addosso alcuni sacchetti di plastica “per non sporcarsi” aveva colpito l’anziano colpevole, secondo lui, di essere “spilorcio perché gli dava solo 50 euro al mese”. Poi era fuggito dopo essersi impadronito di mille euro e di alcune medaglie che il padre aveva vinto nei vari tornei di bocce. L’omicido avvenne nel luglio scorso al Cep di Prà.
Per Marcello Lo Verso lo psichiatra ha stabilito seminfermità mentale al momento del fatto e un disturbo della personalità di tipo border-line. Secondo il consulente che stamani ha depositato la perizia al gip Nicoletta Bolelli, durante l’incidente probatorio, la patologia potrebbe essere derivata, in parte, da un incidente stradale in cui Lo Verso fu coinvolto nel 2008 e che gli ha procurato dei postumi. Ha pure dichiarato la pericolosità sociale dell’uomo che, comunque, può stare in giudizio.