Genova. Lo scorso maggio la Federazione Italiana Gioco Calcio aveva revocato alla società sportiva Nuova Oregina Genova il tesserino di un minore nordafricano, che aveva giocato per tutta la stagione ottenendo anche diverse convocazioni nella Rappresentativa regionale. Pochi giorni fa la stessa Fgci ha rifiutato alla società, sulla base degli articoli 19 e 19 bis del regolamento Fifa su “status e trasferimenti di calciatori da paesi extracomunitari”, il tesseramento del ragazzo ghanese di 14 anni, in affidamento ai servizi sociali perché “rifugiato”.
La norma nata cioè per contrastare lo sfruttamento di giovani calciatori nei mercati professionistici occidentali, si ritorce contro il giovane ganese che non può essere tesserato perché i genitori sono rimasti nel loro Paese.
“Le normative Fifa e Figc che amministrano il calcio anche dilettantistico – spiegano gli onorevoli Pd, Mario Tullo e Sabina Rossa, autori di una interrogazione parlamentare – sono tese a tutelare indubbiamente dal rischio di uno sfruttamento da parte di spregiudicati che tentano sul filo della legalità di strappare dal loro contesto per finalità speculative giovani atleti, magari abbandonandoli a se stessi in caso che non dimostrino doti tecniche adeguate.
Ma “è necessario ritrovare un giusto equilibrio tra le normative vigenti, affinché siano evitate speculazioni legate all’attività sportiva, ma contemporaneamente sia evitata un’eccesiva rigidità che nei fatti mette in discussione il diritto al gioco dei minori stranieri” sottolineano i due onorevoli.
Al ministro degli Interni e a quello dello Sport, Tullo e Rossa chiedono “quali iniziative si possano intraprendere nei confronti della Figc per interagire sulle norme vigenti, a partire da quelle in materia di permessi di soggiorni” per “superare un problema che danneggia migliaia di minori e rende anche complicato il compito di educatori, volontari, istituzioni che anche attraverso lo sport ed il gioco sono impegnati a favorire politiche d’integrazione”.