Le osservazioni di Legambiente sul Puc: “Non tutela le esigenze dei cittadini, ma quelle dei costruttori”

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Genova. Il Circolo Nuova Ecologia di Legambiente, alla vigilia del voto finale del Puc, ha presentato questa mattina le proprie valutazioni. “Il Puc dura dieci anni e proprio nei prossimi dieci anni sono previste Gronda e alta velocità – hanno spiegato – non le faranno, ma sono previste. Questo vuol dire l’attraversamento di aree significative dal punto di vista idrogeologico, ma sul Puc non c’è una parola di questo, né di tutte le aree che verrebbero attraversate e interessate da cantieri che dureranno 10-15 anni. Tutto questo perché si tutelano la Società autostrade o i costruttori, non i singoli cittadini”.

Ecco alcune fra le principali criticità. “Si inseriscono nel piano regolatore nuove strade collinari, nuove tombinature. come in via Shelley dove si vuole tombinare il torrente, che non è mai esondato nella storia, per farci sopra una strada che in teoria servirebbe ai cittadini di Oregina, ma soprattutto permetterà l’accessibilità ad un’area verde che è delle cooperative – spiegano ancora – altro esempio è la strada di Sant’Ilario dove si vuole fare una strada agricola, dove di agricolo c’è ben poco”.

E ora le note ancora più dolenti su Sestri Ponente. “A Sestri, a fronte di una progettazione che non tiene conto della complessità, ma avanza pezzo per pezzo, ci troveremo di fronte a modifiche significative che sono gli Erzelli, il cambio di destinazione d’uso di alcune fabbriche nella zona bassa, il cambio di destinazione d’uso delle aree Fincantieri dopo il ribaltamento a mare, l’inceneritore che vogliono costruire e il passaggio dei camion per la costruzione della Gronda – spiega Andrea Agostini – Tutto questo porterà un aumento della popolazione senza un aumento dei servizi e del verde, distruggendo l’identità di un territorio”.

“Una delle politiche di questa amministrazione è proseguire con le costruzioni in collina, che hanno un impatto devastante sulla idrogeologicità e che poi fatalmente favoriscono la possibilità per i grossi imprenditori di costruire su aree che ora sono a verde – prosegue Agostini – Questo Puc, così come è fatto ora, è bruttissimo perché non tutela i diritti dei cittadini e incide in una lunga sequela di procedure giudiziarie e amministrative. Se le nostre osservazioni verranno accolte questo Puc potrà invece essere utile alle esigenze di Genova”.

“Così com’è è una manna per tutti gli avvocati amministrativi di Genova e credo anche per la procura e la corte dei conti, ma sono valutazioni che ora non possiamo fare con certezza. Esiste però una totale contraddizione tra le enunciazioni teoriche all’inizio del Puc e le enunciazioni pratiche scritte sul documento”, conclude Agostini.

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