Genova, “un dono per chi non ha voce”: ultimo appuntamento con il Progetto Età Libera

anziani

Genova. Si svolgerà domani domenica 27 ottobre alle ore 9 e 30 presso l’Istituto David Chiossone di Genova (Corso Armelli 11) l’ultima delle cinque giornate di iniziative volute dal Progetto “Età Libera” di Fondazione Carige, per riportare l’attenzione sulle persone che “non hanno voce”, sui temi della residenzialità, dell’isolamento, della solitudine e riflettere sul modo migliore per garantire dignità e i diritti degli anziani ospiti in Istituto.

E’ la consegna “Dono per chi non ha voce”: piccoli oggetti artistici realizzati dai volontari dei Centri Sociali per anziani di Auser Genova, che sarà seguita, alle 16.00, dal concerto “La musica dei ricordi”, con Angela Serapione e Ugo Armoni.

Come spiega il coordinatore del Progetto “Età Libera” Angelo Sottanis “con questa iniziava abbiamo voluto riportare l’attenzione dei cittadini, delle istituzione e dei media sul tema della residenzialità. Se il principale obiettivo del Progetto è quello di cambiare il modo di intendere e percepire la vecchiaia promuovendo l’invecchiamento attivo e la cultura dell’arco della vita, è indispensabile non perdere di vista le situazioni di disagio, fragilità e solitudine esistenti tra gli anziani, e in particolare di quelli che si trovano a vivere all’interno degli Istituti. Il nostro obiettivo più ambizioso è proprio quello di trovare un punto di incontro tra promozione e protezione”.

Il presupposto su cui si fondano le iniziative promosse da Progetto “Età Libera” è la necessità di far fronte in modo efficace e tempestivo a quelli che sono cambiamenti demografici ormai assodati e che nel lungo periodo rischiano di sopraffarci: la nostra regione si conferma la più anziana di Italia; l’indice di vecchiaia è quasi doppio rispetto al resto del Paese (234 contro 144) e il numero di ultra sessantacinquenni – pari al 27% dei residenti (circa 543.000 persone) – è destinato a crescere nei prossimi anni. Di questi, in base agli ultimi dati Istat risalenti al 31 dicembre 2006, 11.000 sono ospiti nei presidi residenziali socio-assistenziali e nella maggior parte dei casi hanno più di 80 anni e non sono autosufficienti; il 15% è completamente solo, senza nessuno che si prenda cura personalmente di lui.

In questo contesto si inseriscono le molteplici attività svolte dal Progetto “Età Libera” per promuovere e proporre un nuovo modello di socializzazione in grado di contrastare la solitudine e l’esclusione, che generano oggi costi sociali sempre più alti.
A fare da motore a tutte queste attività è il volontariato, incentivato dal Progetto attraverso specifiche attività: nel corso del 2010, per esempio, sono stati oltre 100 i volontari che hanno partecipato a corsi di formazione volti a creare figure come i volontari animatori per svolgere attività di socializzazione negli istituti per anziani.

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