Genova. “I centri sociali autogestiti Zapata, Terra di Nessuno, Buridda e Pinelli rappresentano una risorsa per la creazione di opportunità di partecipazione e socializzazione per i giovani, oltre a realizzare iniziative ed eventi di qualità che hanno prodotto e possono produrre sinergia con attività svolte dal Comune ed è volontà dell’Amministrazione consentire lo svolgimento delle attività autogestite da parte dei Centri Sociali in sedi sicure e idonee, anche per quanto attiene la relazione e la convivenza con la città”.
Genova sarà quindi la prima città italiana ad avere una associazione dei centri sociali riconosciuta ufficialmente dal Comune, attraverso la quale arrivare a “una loro piena e completa regolarizzazione”. Lo ha annunciato oggi l’assessore comunale al Demanio, Bruno Pastorino, durante la seduta del Consiglio comunale a Palazzo Tursi.
“Oggi – ha detto l’assessore – arriviamo alla regolarizzazione grazie all’intelligenza dei quattro centri sociali genovesi che hanno bandito il rifiuto del dialogo con le istituzioni”.
L’assessore ha annunciato la firma di un protocollo d’intesa con i centri sociali occupati di Genova e la nascita di una loro associazione riconosciuta. Per Pastorino, si conclude così una vicenda lunga quasi vent’anni. La prima occupazione di un centro sociale a Genova risale infatti 1994.
Secondo la delibera approvata in Giunta qualche giorno fa “l’Associazione per la promozione di spazi sociali autogestiti avrà sede a Genova in via Buozzi 15” e sarà interlocutore del Comune di Genova “per la stipula di concessioni amministrative di spazi di civica proprietà per i Centri Sociali autogestiti Buridda, Terra di Nessuno, Pinelli e Zapata, per quest’ultimo, non appena i Magazzini del Sale saranno acquisiti dall’Agenzia del Demanio da parte del Comune”.
I Magazzini del Sale di via Sampierdarena saranno quindi da destinarsi al Centro Sociale Zapata. La struttura di via Bartolomeo Bianco, 4 al Centro Sociale Terra di Nessuno. Il Pianelli avrà la sua sede in via Fossato Cicala. Confermata la concessione di porzione dell’ex Mercato del Pesce al piano rialzato, primo piano e secondo piano di corso Quadrio 1 al Centro Sociale Buridda con un canone ridotto del 90% “in ragione della peculiarità del contraente che renderà utilizzabili gli immobili, in particolare consentendo la consegna anticipata degli spazi per consentire l’inizio delle operazioni di trasloco da via Bertani 1 a partire da venerdì 25 Novembre 2011”.
Sarà compito del Comune individuare degli spazi, “eventualmente anche non di civica proprietà, da mettere a disposizione del Centro Sociale Buridda, per lo svolgimento di iniziative che, per le loro caratteristiche, non possono essere realizzate presso i piani superiori del Mercato del Pesce fino alla concorrenza di 20 giorni”.
Gli spazi dovranno essere garantiti per un anno con successive verifiche e aggiornamenti fino al momento in cui i locali a piano terra del Mercato del Pesce in Piazza Cavour, saranno liberi da attività economiche e commerciali.
La delibera prevede inoltre di effettuare incontri con l’Associazione “utili alla programmazione, al monitoraggio e alla verifica dell’attività del Protocollo di intesa”.
Durissimo il commento del capogruppo della Lega Nord in Comune: “La decisione presa oggi dal Comune di Genova è a dir poco vergognosa”, commenta l’esponente del Carroccio, Alessio Piana. “E’ scandaloso che i centri sociali ottengano risposte di questo tipo dal Comune mentre altre associazioni di volontariato, in cui operano onestamente giovani della nostra città, trovino spesso le porte chiuse, e vengano presi a pesci in faccia quando sono alla ricerca di locali in cui lavorare e incontrarsi”.