Genova. Turbativa d’asta, truffa per il risarcimento da un milione e 700 mila euro riconosciuto dal Comitato portuale alla Compagnia Unica, concussione e falso. Con questi capi di accusa saliranno sul banco degli imputati nel processo presso la corte d’appello di Genova, Giovanni Novi, ex presidente dell’Autorità Portuale, e altre sei persone. L’inchiesta era partita nel 2007 per l’assegnazione del terminal Multipurpose.
La sentenza di primo grado fu emessa il 17 settembre 2010 dopo un processo con rito abbreviato. Giovanni Novi era stato condannato a due mesi per una turbativa d’asta mentre era stato assolto da 12 dei 13 capi di imputazione. Il pm Walter Cotugno aveva chiesto la condanna a sei anni di reclusione e a un anno di libertà vigilata. Gli altri imputati condannati a due mesi ciascuno, sempre per turbativa d’asta, sono l’ex segretario generale dell’Autorità portuale, Alessandro Carena, l’avvocato Sergio Maria Carbone, noto docente universitario ed ex consulente dell’Autorità Portuale, e l’armatore Aldo Grimaldi.
Erano stati assolti l’avvocato generale dello Stato, Giuseppe Novaresi, l’ex dirigente dell’Autorità Portuale Filippo Schiaffino, l’imprenditore della logistica Aldo Spinelli, e il vice console della Culmv, Valter Marchelli. Era stata assolta anche la Compagnia Unica dall’illecito amministrativo contestato.
L’appello era stato chiesto dai difensori delle persone condannate e, per quelle assolte, dalla procura e dalla procura generale. Solo per Valter Marchelli non è stato presentato appello.
Per domani è prevista la relazione del giudice Marco Bacci. Sul banco dell’accusa saranno seduti il pg Enrico Zucca e il pm che si era occupato dell’inchiesta, Walter Cotugno.