Cronaca

Genova, il geologo Scottoni: “Un’altra alluvione per la Liguria”

alluvione genova 2011

Genova. La piogga su Genova si è attenuata. Via XX settembre è immobile e chiusa al traffico. Le persone camminano tra mille disagi per raggiungere casa. L’allerta è ancora molto alta.

“Situazione di allerta 2 sulla Liguria. Oggi nel primo pomeriggio alcuni quartieri del centro cittadino genovese, in particolare la parte bassa della Val Bisagno, sono stati interessati da copiose e concentrate precipitazioni che hanno provocato l’esondazione del Torrente Ferreggiano, tributario del Torrente Bisagno, altri morti, dalle notizie che si riescono a recepire, risultano anche disperse altre persone. Indubbiamente saranno anche molto elevati i danni. Dobbiamo prendere coscienza di questa situazione: la Liguria ormai da alcuni anni, sicuramente anche per la sua particolare conformazione geomorfologica e per l’elevata acclività delle vallate, subisce precipitazioni molto intense e concentrate che nell’arco di brevissimo tempo (poche decine di minuti) provocano franamenti ed allagamenti. Dalle poche notizie che ci pervengono, credo che si debba nuovamente anche oggi 4 novembre 2011 parlare di alluvione su Genova con interessamento di alcune zone che già nel 1970 furono sconquassate da quel luttuoso evento. Ci furono ben 25 morti”. Lo ha dichiarato poco fa, a caldo, Giovanni Scottoni, presidente dell’Ordine dei Geologi della Liguria.

Chiaro Gian Vito Graziano, Presidente Nazionale dei Geologi. “L’autunno è iniziato con i tragici eventi alluvionali del salernitano, di Roma, ancora della Campania, della Liguria, della Toscana e nuovamente in Liguria . Nell’arco di 20 giorni – ha affermato Graziano – abbiamo avuto frane, alluvioni, morti, centinaia di sfollati e danni per milioni di euro . C’è bisogno urgente di pianificare con la natura e non contro la natura . Questo è l’accorato appello che arriva dai geologi italiani a tutta la classe dirigente . I bollettini meteo ormai in Italia sono diventati bollettini di guerra. Dobbiamo essere pronti a combattere contro il nemico che è il dissesto idrogeologico. Non bisogna perdere più tempo”.

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