Genova. La cultura e la lotta alla criminalità vanno di pari passo. Parola di Don Ciotti. Oggi a Genova erano centinaia i ragazzi e le ragazze che attendevano il fondatore di Libera, nella sua tappa ligure presso il Salone ABCD orientamenti.
“E’ la cultura che dà la sveglia alle coscienze e ti fornisce gli strumenti per essere una persona più libera. La cultura – continua Don Ciotti – dà anche lo stato di salute di una democrazia di un paese”.
In questo senso la democrazia si fonda su due doni: “Giustizia e dignità umana. Ma la democrazia non sta in piedi se non c’è impegno da parte di tutti. Di fronte ai problemi, tra cui anche quello dell’illegalità, ci vuole maggiore responsabilità da parte di tutti. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte per il bene comune”.
I giovani sono fondamentali: “Sono meravigliosi quando trovano dei punti di riferimento veri e coerenti. In una società sempre più virtuale, quando trovano cose vere esplodono, perché c’è capacità, fantasia, creatività e anche generosità. C’è una buona parte di ragazzi che si mettono sempre in gioco, soprattutto quando trovano cose concrete”.
Un esempio è stata la voglia di mettersi in gioco e aiutare gli altri di fronte a fatti tragici come quello della scorsa alluvione genovese. “E’ stata la dimostrazione che di fronte alla sofferenza, allo smarrimento, alla fatica i giovani ci sono. Dobbiamo creare condizioni di partecipazione e riferimenti concreti”.
La responsabilità è spesso degli adulti, perché “in una società in cui spesso quello che conta è l’apparire, la forza, il potere, c’è anche una corruzione delle speranze – spiega Ciotti – Due milioni e mezzo di giovani nel nostro paese sono alla ricerca di un lavoro, bisogna investire su di loro.
Un accenno infine all’anno prossimo, quando a Genova ci sarà un incontro in occasione del ventennale dell’uccisione del giudice Borsellino. “Il miglior modo di ricordare – conclude Don Ciotti – è quello di impegnarci di più tutti”.