Cronaca

Fincantieri: il sostegno di Napolitano e del prefetto non mancano, le commesse sì

Genova. Si è conclusa la riunione tra i rappresentanti sindacali e il prefetto Antonio Musolino.

“Non siamo venuti qui perché volevamo da subito l’incontro con il governo, ma abbiamo fatto presente al prefetto la nostra situazione – ha raccontato Franco Grondona all’uscita della riunione agli operai che aspettavano fuori dalla Prefettura – Musolino ha risposto che, siccome sapeva del nostro arrivo, stamattina ha telefonato all’addetto della Presidenza della Repubblica, che ha riconfermato l’interessamento del presidente Napolitano sulla vicenda Fincantieri di Sestri Ponente”.

Ecco l’unico elemento positivo emerso dall’incontro. Giorgio Napolitano non ha dimenticato il cantiere genovese, anzi ha riconfermato il proprio impegno. Una notizia che offre qualche speranza ai lavoratori, che da mesi vivono nell’incertezza più totale, soprattutto in merito al proprio futuro.

“Il prefetto ha anche detto che scriverà subito al nuovo ministro dello Sviluppo Economico perché fissi al più presto un incontro con il governo su questa vicenda – ha proseguito Grandona – Questo è ciò che volevamo e nei prossimi giorni cercheremo di incontrare anche il presidente dell’autorità portuale Merlo e il governato Burlando, secondo cui ci sarebbe la possibilità di avere la commesse di una nuova nave, possibilità però negata da Fincantieri. La battaglia è dura, ma il fatto che il presidente della repubblica si stia ancora impegnando ci dà qualche speranza”

In merito alla possibilità di una nuova commessa, l’unica soluzione che potrebbe far respirare il cantiere almeno per un anno, ha parlato Antongiulio Mannoni: “Merlo e Burlando dicono che Fincantieri non vuole costruire navi nel nostro territorio, ma che le possibilità ci sarebbero. A questo punto è chiara l’intenzione dell’azienda. Lo scopo, indipendentemente dalla crisi, è quello di voler chiudere il cantiere, proprio come avevano previsto nel piano industriale che poi hanno ritirato”.

Stamattina in piazza sono scesi meno lavoratori rispetto al solito, circa 400 persone, ma secondo Mannoni la spiegazione è semplice. “I dipendenti diretti di Fincantieri sono 850, poi abbiamo quelli indiretti, che in questo momento in cui c’è meno lavoro sono impiegati in altri cantieri ed è per questo che non sono scesi in piazza – ha detto – inoltre 250 persone sono in cassa integrazione”.

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