Politica

Dimissioni Berlusconi, le prime reazioni di Biasotti, Musso e Pinotti

Silvio Berlusconi

Genova. A poche ore dall’annuncio delle proprie dimissioni da parte del Premier Silvio Berlusconi, arrivano i primi commenti anche da senatori e deputati liguri.

Parla di un “finale largamente scritto”, il senatore Enrico Musso, “diretta conseguenza del non avere realizzato le cose annunciate nella campagna elettorale e che si erano promesse agli elettori. Per tre anni e mezzo si è fatto altro e ciò ha determinato che un numero crescente di parlamentari, io compreso, abbia preso le distanze con una forza politica con cui non aveva piu nulla a che fare”.

“Il problema è politico – continua Musso – e riguarda una coalizione che vince le elezioni promettendo la rivoluzione liberale, e poi tira a campare per tre anni facendo altre cose. In caso di elezioni è probabile che gli elettori sceglieranno di punire il Pdl, anche se mi pare che per affrontare le cose di cui l’Italia ha bisogno la sinistra non sia enormemente più attrezzata”.

“Non c’era nessuna alternativa, per questo Berlusconi ha fatto bene a rimettere il mandato”. Anche se per ora le dimissioni sono state solo annunciate, secondo il deputato Sandro Biasotti si farebbe bene a “non giocare con le parole, l’annuncio delle future dimissioni sono da prendere sul serio, altrimenti i mercati continueranno a oscillare paurosamente, come è successo già stamattina. Ora si tratta di lavorare tutti insieme per approvare riforme vere, come ci ha chiesto la Bce”.

“Il voto di ieri alla Camera ha reso evidente una situazione che nel Paese era palpabile già da tempo”, dice la senatrice Pd Roberta Pinotti. “Non c’è più credibilità, non c’è consenso e il governo andava avanti solo grazie ad un pugno di voti raccogliticci”. Bisogna ripartire con un governo serio e credibile, secondo la Senatrice, e lo sguardo si volge verso una “figura di garanzia” come quella di Mario Monti. “Non posso certo fare proposte al Presidente della Repubblica sulle soluzioni da adottare, ma credo che sia necessario andare a elezioni con una diversa legge elettorale e non entrare subito in uno scontro elettorale che in questo momento sarebbe insostenibile per il Paese”.

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