Dalla moratoria allo stop definitivo: Gronda bocciata su più fronti

no gronda

Genova. Sulla Gronda di ponente è di nuovo polemica. Prima le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Renata Briano per cui dopo il parere interlocutorio della Valutazione Impatto Ambientale, si rendono necessari ulteriori approfondimenti sia per il progetto nella sua parte definitiva, sia per il cantiere. Poi comitati, forze politiche e associazioni ambientaliste che hanno alzato nuovamente la voce su un’opera che, fin dal suo inizio, aveva creato un fronte compatto di no, solo in parte smussato dal dibattito pubblico voluto dalla sindaco Marta Vincenzi.

“Nessuno stop dalla Regione alla Gronda – tiene a precisare il WWf Liguria – secondo quanto si legge nella Deliberazione della Giunta Regionale 1345 dell’11/11/2011 a ‘livello programmatico l’intervento risulta congruente con gli atti di pianificazione regionale, sotto il profilo trasportistico il giudizio è favorevole, anche se lo studio di impatto ambientale risulta carente’. Più che un no o uno stop, dunque – sottolinea il presidente WWF Liguria, Marco Piombo – un preoccupante si condizionato. La delibera, di cui il WWF Liguria è in possesso, sarà peraltro pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione e consultabile da tutti”.

Più morbido invece il Comitato No Gronda, secondo cui quello della Regione è “comunque un importante passo avanti nella nostra lotta contro quest’opera inutuile e dannosa” a conferma di “come le istanze sostenute da noi cittadini siano tutt’altro che prive di fondamento”, e fermo restando che le osservazioni della Regione Liguria “omettano di affrontare problematiche essenziali, ad esempio la valutazione del pericolo dovuto alla movimentazione di milioni di metri cubi di terre amiantifere in prossimità della città, manca la valutazione sul pericolo di compromissione della qualità dell’aria”. La Regione, inoltre, “prende per buoni i dati sui flussi di traffico presentati da Autostrade, nonostante sia stato da noi ampiamente dimostrato come questi ultimi siano artefatti o inattendibili”.

“Queste notizie ci danno ancora più forza per perseverare nei nostri obiettivi – conclude il Comitato No Gronda che fa capo al candidato sindaco per le comunali 2012, Paolo Putti – E’ nostro dovere continuare ad insistere e cercare di diffondere il messaggio ai nostri amministratori: i cittadini e la loro salute sono più importanti delle logiche di cementificazione e di sfruttamento del territorio”.

Ma non ci sono solo comitati e ambientalisti a mettere i bastoni fra le ruote al progetto di raddoppio autostradale genovese: dopo il no tranchant di Rifondazione Comunista, che si è tolta dalla maggioranza di palazzo Tursi anche per la diversa visione sulla gronda e per cui il capogruppo in Comune chiede di indirizzarne le risorse nel trasporto pubblico al collasso, anche Sel e Fds, in Regione, chiedono “una moratoria sul progetto almeno per il tempo necessario a valutare tutte le implicazioni idro-geologiche ed ambientali peraltro segnalate anche dai tecnici della Provincia di Genova e della Regione Liguria”.

“L’ultima alluvione – hanno dichiarato Matteo Rossi (capo gruppo Sel), Alessandro Benzi (capogruppo Fds) e Gian Piero Pastorino (Consigliere provinciale Sel e storico rappresentante del coordinamento comitati del ponente e della valpolcevera) – ha dimostrato che bisogna allargare gli alvei dei fiumi e porre fine a ogni tipo di cementificazione al loro interno e con la realizzazione della Gronda avverrebbe esattamente il contrario”

“Inoltre – continuano i consiglieri – riteniamo che ora sia prioritario rivedere e aggiornare i piani di bacino, sui quali tra l’altro si basa il progetto della Gronda, sono vecchi e non tengono conto dei forti cambiamenti climatici che determinano piogge di sempre maggiore intensità e danni ‘collaterali’ sempre più tragici”.

Sotto accusa nel progetto di Autostrade Spa: le criticità a livello di traffico autostradale e stradale che si ripercuoterebbero per anni sul ponente con i mezzi che per raggiungere Ge Pegli, Ge Sestri, Ge Cornigliano, dovrebbero percorrere l’Aurelia con il reale e evidenziato dalla VIA pericolo che essa diventi scorciatoia per tutti. Il congestionamento aggravato dei caselli di Ge Ovest (traffico prevalentemente portuale e traghetti) e Ge Est e il nodo di Voltri.

Il collegamento Savona Ge-Voltri verrebbe lasciato nello stato attuale senza risolvere il problema dell’incompatibilità ambientale con l’Ospedale di Voltri, così come non è prevista nessuna modifica del collegamento tra Savona e A26. Senza contare i problemi non sufficientemente analizzati di una cantierizzazione di 8 anni e il forte impatto ambientale amplificato dalla costruzione di 2 ulteriori gallerie rispettivamente sotto e all’interno del Parco Duchessa di Galliera.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.