Economia

Crisi Finmeccanica, Pd: “Dal governo azioni concrete a salvaguardia dei livelli occupazionali”

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Genova. Genova. Preoccupa la crisi in cui versa Finmeccanica, e il rischio che diverse realtà produttive legate al Gruppo, tra cui Ansaldo STS e Ansaldo Breda, ed operanti sul nostro territorio possano essere vendute fa riflettere anche il mondo politico della nostra Regione.

“Abbiamo ritenuto urgente presentare immediatamente una interrogazione ai nuovi responsabili delle Attività Produttive e dell’Economia – spiegano gli onorevoli Mario Tullo e Sabina Rossa (Pd) – affinchè si possano avere maggiori certezze circa le intenzioni e le azioni con le quali il Governo vuole promuovere il rafforzamento delle aziende Finmeccanica che operano nel settore del segnalamento e delle costruzioni ferroviarie e nel settore energetiche, e che hanno una importanza di primo piano per il tessuto produttivo della nostra città ed il Paese”.

“Auspichiamo che – continuano i due esponenenti del Pd – dopo la totale assenza di attenzione che il Governo Berlusconi aveva riservato al settore ed in particolare a Finmeccanica, per la quale da anni manca un piano industriale serio, basato su progetti di rilancio ed innovazione e non su semplici operazioni di cassa per rincorrere gli andamenti del mercato azionario, il Governo Monti, stante l’alto profilo delle personalità che lo compongono, saprà comprendere la centralità di questi settori per lo sviluppo del Paese e non farà mancare azioni concrete a salvaguardia dei livelli occupazionali”.

“Non possiamo che ribadire con forza la posizione già sottolineata dai parlamentari genovesi del PD – dicono Francesca Orlandini Nolasco e Victor Rasetto. “Il Partito Democratico si è già attivato in tutte le sedi opportune, e lo farà ancor di più nei prossimi giorni per monitorare questa situazione impegnandosi con ogni mezzo affinché non sia messa in discussione la forza complessiva e la tenuta dell’intero gruppo indebolendone le capacità di diversificazione e quindi di maggiore competitività sul mercato”.

“A questo si aggiunge la pericolosa prospettiva per la quale Selex Elsag, della quale sarebbe già prospettata la cessione di parti d’azienda operanti nel settore civile, verrebbe fusa con Selex Sistemi Integrati, con la mancanza di certezze sul mantenimento sul nostro territorio della sede e della salvaguardia dei livelli occupazionali genovesi”.

“Di fronte ad una necessaria iniezione di nuovi capitali per sostenere adeguatamente investimenti e ricerca, la risposta non può essere quella della vendita di parti dell’azienda, ma deve essere quella della ricerca di partners qualificati che possano affiancare l’azienda.

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