Crisi, anche a Genova “Se non ora quando” torna in piazza l’11 dicembre

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Genova. Le donne di «Se non ora quando» tornano a Genova e in tutta Italia l’11 dicembre per chiedere un cambio di passo al Governo Monti. Dopo la grande manifestazione del 13 febbraio scorso, con più di un milione di persone in piazza per il rispetto e la dignità di tutti, ‘Se non ora quando’ torna a farsi sentire: i temi al centro della giornata saranno il welfare, la maternità negata, il precariato femminile, la rappresentazione delle donne nei media.

“A Genova stiamo organizzando un flash mob (Largo Pertini, ore 15:00-16:00)”, annuncia Eva Provedel del comitato genovese di “Se non Ora Quando”. Nel corso della giornata saranno proiettati alcuni video, tra cui “Libere”, (atto unico scritto da Cristina Comencini con Isabella Ragonese e Lunetta Savino, 2011) e Quando le Donne e gli Uomini governano insieme… La scelta svedese”, (documentario pordotto da AFEM -Association des Femmesde l’Europe Meridionale, 1999).

“Ancora in forse la partecipazione dei musicisti del Teatro Carlo Felice di Genova”, continua Provedel, “mentre è sicuro che una foto collettiva immortalerà decine di coppie che saranno invitate a baciarsi. Si tratta di un set fotografico nel quale coppie di passanti sono invitate a baciarsi, inquadrati da una cornice con la scritta ‘la democrazia comincia a due’ e lo sfondo di una bandiera italiana. Un gesto simbolico che vuole significare che non c’è democrazia senza relazione e riconoscimento dell’altra/o”.

Il concetto chiave della manifestazione sarà: ‘Mai piu’ contro di noi, mai più senza di noi. “Riempiamo questo momento, che è di attesa, di idee e di proposte – ha spiegato Cristina Comencini, regista, sceneggiatrice, scrittrice, e una delle anime del comitato nazionale ‘Se non ora quando’ – è un periodo difficile per tutti ma questo è stato anche un anno importantissimo per le donne. In un certo senso, questo è un momento magico per dare vita a questa manifestazione”.

“Il welfare non esiste in Italia – continua Comencini – il welfare sono le donne che debbono organizzarsi in modo funambolico per unire lavoro e vita privata. Il welfare, che è anche un grande motore economico, deve essere reale, questo è un tema fondamentale. In Italia ci sono ragazze molto in gamba che non trovano lavoro e se lo trovano non devono fare figli: questa è una spirale mostruosa che va interrotta. Il welfare non ce lo ha dato nessuno, nemmeno i governi precedenti: ma se le donne non si prendono delle responsabilità pubbliche certe cose non si otterranno”.

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