Cronaca

Crisi Alcatel, 12 dicembre vertice a Roma: tra azienda e sindacati è muro contro muro

alcatel

Genova. Fumata nera. L’incontro tra azienda e rappresentanti sindacali nella sede genovese di Confindustria non ha portato novità per i lavoratori Alcatel-Lucent del capoluogo ligure. “Hanno confermato l’intenzione di chiudere – spiega Massimiliano Omero, Fiom – il prodotto a loro avviso non è profittevole e secondo l’azienda, con il trasferimento in Cina, non si verificherà un impatto forte. Oggi però abbiamo riferito che poco meno di metà del nostro laboratorio lavora anche su altri prodotti. Sono rimasti sorpresi – sottolinea Omero – hanno detto che faranno una riflessione”.

Ma è chiaro che la linea è quella del muro contro muro: 29 consulenti del polo genovese, che produce apparati per le telecomunicazioni e, in particolare, reti ottiche a banda larga, da dicembre finiranno in mezzo alla strada. Mentre sui 33 dipendenti “stanno cercando una soluzione: o trovare ‘venderci’ in blocco a un acquirente entro febbraio, oppure il trasferimento in Brianza senza incentivi né possibilità di telelavoro”. Come da contratto e come già successo per la sede di Bari.

“Sarebbe bello avere la possibilità di continuare a lavorare qui. La nostra forza è nel gruppo – aggiunge il rappresentante Fiom – siamo stati formati con competenze complementari, ma per il momento non possiamo fare altro che lottare contro la chiusura”. Oltre al trasferimento nella sede di Vimercate in Brianza, l’ipotesi di una futura serrata totale non è neanche troppo lontana dalla realtà. “Il provvedimento preso per Genova potrebbe estendersi anche a Rieti, Battipaglia, e Vimercate stesso, l’azienda sta andando male e la nostra divisione peggio. Si rischia cioè di perdere un’intera azienda in Italia”. Ma, al contrario dei provvedimenti aziendali che colpiscono in primis il personale, secondo gli stessi lavoratori gli errori vanno ricercati all’interno del managment aziendale: “Tagliano i tecnici – conclude Omero – senza nemmeno guardare il prodotto, in questi anni abbiamo visto costruire prodotti che non servivano, fare guerre di concorrenza interna, veri e propri errori manageriali. Aspettiamo il tavolo nazionale in programma a dicembre e intanto continuiamo a lottare”.

“Chiudere la sede Alcatel- Lucent di Genova è una scelta sbagliata. La multinazionale per affrontare difficoltà complessive dei mercati a livello internazionale attua una politica di tagli senza selezionare la qualità professionale degli addetti”, ha commentato oggi l’assessore Renzo Guccinelli, annunciando che nel tavolo già aperto con il ministero il 12 dicembre prossimo ci sarà un vertice “in cui verrà approfondita la questione e si cercherà di contrastare la politica complessiva di Alcatel e, comunque, di trovare altri gruppi interessati ad affiancare alla propria produzione anche quella professionalmente di elevata qualità del polo genovese”.

L’assessore ha però ricordato che Alcatel non ha concesso un tavolo di confronto regionale e non ha nascosto le difficoltà di individuare un interlocutore anche a livello nazionale perché “non sempre la dirigenza nazionale ha autonomia a prendere decisioni”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.