Coppa Italia, Genoa: quanta fatica per superare il Bari, 3 a 2 ai supplementari

alberto malesani - enrico preziosi - genoa

Genova. Partita strana. Diciamo così. Buona presenza di pubblico,6.300 paganti, per quanto non fosse un incontro di richiamo. Una suggestione che aleggia su Marassi: la squadra di casa, sulla carta più forte, gioca per vincere e regalarsi una serata di gala contro l’Inter, la squadra più debole è qui con la testa al campionato e la consapevolezza di essere la vittima sacrificale. Quello che c’è da immaginare è che il Genoa faccia un solo boccone del Bari e invece i pugliesi intasano gli spazi e pungolano in contropiede (il cuore rossoblù Vincenzo Torrente dimostra di sapere il fatto suo).

Su un campo che sarebbe a male a pena decente per coltivare ortaggi, Malesani presenta un Genoa modello Barcellona da tasso tecnico decisamente alto. Linea difensiva con Mesto, Dainelli, Kaladze e Antonelli, centrocampo formato da Kucka, Seymour, Birsa, tridente offensivo con Jorquera dietro Pratto e Jankovic.

Il Genoa comincia sornione, poi dopo dieci minuti prende nei piedi il pallino da gioco, si piazza stabilmente nella metà campo barese e si specchia un po’.

Poche azioni da gol davvero eclatanti, ma il Genoa piace per la serie fitta e rapida di fraseggi dalla trequarti in su dove il Bari occupa molto bene gli spazi. La prima vera palla gol arriva però solo al 21’, Jankovic si procura una punizione dai venti metri che lui stesso batte alla Ronaldo, palla a lato. Quattro minuti dopo rasoiata di Jorquera ma senza esiti. Il Genoa manovra bene ma trova il gol solo su rigore, azione strepitosa di Jankovic atterrato in area dopo tre dribbling. Batte Birsa e 1 a 0.

Neanche il tempo di immaginare la possibile goleada considerato che il Bari potrebbe aprirsi di più e non giocare solo in ripartenza come aveva ben fatto fino a quel momento, che Borghese – proprio colui che aveva punito la Sampdoria settimana scorsa – colpisce di testa, Lupatelli respinge, e lo stesso Borghese arriva primo e pareggia.

Colpito così inaspettatamente il Genoa si impigrisce. Diventa meno fluido il gioco e ancora più difficile trovare la via della rete. Il Bari si fa sempre più irriverente e il Genoa si aggroviglia.

Si ricomincia nel secondo tempo con lo stesso copione, il Genoa che cerca e spesso non trova spazi, Bari che riparte e infastidisce con Defendi e Caputo la difesa.

Per trovare il bandolo Malesani si affida al solito Veloso che entra al 13’ al posto di Seymour. I risultato non cambia, anzi è il Bari che ha le occasioni migliori. Al 27’ Malesani fa entrare anceh palacio al posto di Birsa. Veloso però non entra in partita pienamente, Palacio stuzzica ma non incide. Il Bari inanella occasioni gol correndo a ritmi quasi doppi rispetto ai rossoblù.

Il Genoa prova a stringere i tempi più con cuore che con raziocinio: cross di Moretti, respinta goffa di Koprevic e ribattuta vincente di Jorquera proprio allo scadere. Il Genoa decide però di farsi ancora del male: errore di Dainelli e rigore per il Bari. Pareggia Bellomo dal dischetto.

Anche nei supplementari il Bari gioca meglio del Genoa, inanellando occasioni, La partita la risolve però Pratto, uno dei migliori dei suoi nonostante qualche occasione di troppo sprecata. Il Genoa si regala la notte a San Siro, ma quanta fatica.

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