Cronaca

Cgil, 2011 da bollino nero: aumento disoccupazione e cassa integrazione in deroga

ivano bosco

Genova. Da una parte aumentano i lavoratori che nel 2011 hanno fatto richiesta di disoccupazione o mobilità, dall’altra si impenna l’accesso alla cassa integrazione in deroga da parte delle aziende. E’ questo il quadro su dicoccupazione e crisi emerso questa mattina durante il convegno organizzato dalla Camera del Lavoro sulle prospettive di sviluppo dell’apparato economico e produttivo della nostra città e le proposte della Cgil per uscire dalla crisi.

Dati alla mano, relativi al mese di ottobre, “si è moltiplicato il numero dei lavoratori che nel 2011 hanno fatto una richiesta o di disoccupazione o mobilità, con oltre 12 mila nuovi quest’anno – ha spiegato Ivano Bosco – mentre le aziende che hanno avuto l’accesso alla cassa integrazione in deroga, cioè le imprese che non hanno ammortizzatori sociali ordinari, sono 267, di cui 36% per la prima volta”. A questi numeri vanno aggiunti “tutti i danneggiati dall’alluvione del 4 novembre scorso – ha ricordato Bosco – per cui l’accordo firmato la settimana scorsa ha dato una boccata d’ossigeno ma su cui non abbiamo ancora dati certi”.

L’accordo stipulato in Regione prevede 10 milioni di euro per 500 lavoratori per un anno, con la possibilità di aumentare il budget in caso non fosse sufficiente. Con la collaborazione dell’Inps si potrà procedere all’esame delle richieste e della loro approvazione entro dieci giorni, anticipando quindi la cassa integrazione in deroga, che potrà essere utilizzata da tutti, anche dalle aziende più piccole, che in questo momento di difficoltà non possono lasciare a casa i lavoratori.

La preoccupazione sul fronte lavoro restano forti, soprattutto sulle aziende del territorio “non accetteremo un ridimensionamento del nostro apparato industriale: costruzioni navali, trasporti, energia, telecomunicazioni sono strategici in qualunque paese. Non si capisce perché in Italia non debbano esserlo – continua – Finmeccanica deve subito aprire un dialogo e dire esattamente dove vuole arrivare. Vendere o ridimensionare è sbagliato soprattutto in queste aziende che sono state risanate e che oggi producono prodotti di qualità competitivi sui mercati mondiali. Finmeccanica e Fincantieri hanno un ruolo importante nella nostra società e nel paese e devono continuare ad esercitarlo”.

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