“Città per la vita”: Genova dice no alla pena di morte

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Genova. Anche Genova aderisce alla manifestazione internazionale “Città per la vita, contro la pena di morte”, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, dando per l’occasione un nuovo look a piazza De Ferrari e ospitando un incontro con una donna americana che ha visto uccidere sua figlia e, nonostante questo, afferma l’inutilità della pena capitale.

La Giornata Internazionale delle “Cities for life“- che si celebra ogni 30 Novembre, nell’anniversario della prima abolizione della pena di morte da parte di uno stato europeo (il Granducato di Toscana, nel 1786) – riunisce amministrazioni locali e società civili di tutto il mondo: ogni città illuminerà un monumento significativo per affermare la sua contrarietà alla logica della violenza e della vendetta. L’edizione di quest’anno ha avuto l’adesione di oltre 1.400 città, (500 in Italia) di cui 66 capitali, in 87 paesi di ogni continente. Rappresenta la più grande mobilitazione internazionale finora realizzata per fermare nel mondo tutte le esecuzioni capitali.

Il Teatro Carlo Felice ha disposto un’illuminazione speciale per il torrione principale della struttura, su cui sarà proiettato il logo della campagna.

Martedì 29 novembre, alle 17,30, in piazza De Ferrari, sarà la sindaco Marta Vincenzi ad “accendere” l’illuminazione speciale.

Alle 18, nelle auditorium “Eugenio Montale” del Carlo Felice, si terrà l’incontro pubblico “Non c’é giustizia senza vita” con gli interventi di Aristide Canepa, docente di diritto all’Università di Genova, Luca Borzani, presidente della Fondazione Cultura di Palazzo Ducale e Simona Merlo, della Comunità di Sant’Egidio.

L’ospite principale sarà Marietta Lane, madre americana dalla storia sconvolgente: alcuni anni fa, dopo l’omicidio della sua bambina, riusci a contattare telefonicamente l’assassino e a convincerlo a costituirsi. Da allora – come afferma la Lane – ebbe una convenzione “dal furore al perdono” e iniziò a lottare contro la pena di morte, fondando Journey of Hope, la nota associazione americana di parenti di vittime della violenza.

In questi giorni Marietta Lane incontrerà alcuni detenuti del carcere di Marassi e gli studenti del liceo Fermi per raccontare la sua esperienza.

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