Ci avevamo credutto tutti al miracolo, alla squadra che sarebbe potuta rinasce con la grinta del suo allenatore. La Sampdoria invece si è trovata in uno stadio difficile, contro una squadra ben organizzata, e ha racimolato un discreto pareggio che lascia moltissimi rimpianti.
Romero 6,5 – per tutto il primo tempo disarmante (ovviamente per gli avversari). Poi sente il fuso e la stanchezza dei voli transoceanici. Abbiamo finalmente scoperto che non è un marziano. Rintronato.
Rispoli 5,5 – piace il dinamismo manca cattiveria e consapevolezza. Da quella parte si balla un bel pò. Arginato.
Volta 6,5 – orfano di Gastaldello si prende qualche responsabilità in più. Deciso. La butta anche dentro, esce per infortunio. Belin (!). Dal 44′ Rossini 5,5 – entra che la Samp già comincia a barcollare, e lui non la aiuta a stare in piedi. Titubante.
Accardi 5,5 – barcolla nel secondo tempo e su quelle palle che piombano in mezzo c’è sempre la sensazione possa scappare il gol. Infatti ci scappa. Complice.
Castellini 6 – fa tutto in maniera precisa, anche gli errori. Bravo sul finale a guidare l’arrembaggio. Placido.
Bentivoglio 6 – sembra più a suo agio con questo modulo, non si vede molto ma gli avversari sembrano sentirlo. Fa espellere Kopuanec che gli fa un’entrata a gamba tesa da carcere. Maltrattato.
Palombo 5,5 – Foggia gli porta via i calci piazzati, lui stenta a entrare nel gioco e nelle occasioni che contano (o potrebbero contare). Spremuto.
Dessena 5 – non gli si può chiedere la qualità, non si può pretendere la quantità, considerato quanto poco ha giocato finora. Cosa gli si può chiedere allora? Enigma.
Bertani 5,5 – lo avevamo detto fin dalla vigilia, è lui il più sacrificato dalla riforma Iachini. Palla tra i piedi è sempre bello da vedere, ma non si accende e non inventa. Interrotto. Dal 84′ Maccarone 5 – ingenerosi noi, ma in quei dieci minuti che ha potuto giocare le occasioni le ha avute ma non le ha finalizzate. E’ un anno che succede così. Stucchevole.
Foggia 6,5 – il faro della squadra, la partita per mezzora è nei suoi piedi. Cross, traversa e un gol mangiato. Furetto.
Pozzi 5 – lo scopo del calcio è buttarla dentro. Che fatica. Dal 70′ Piovaccari 5,5 – venti minuti per far ricredere Iachini. In ogni cross che spiova al centro sembra possa inscrivere il suo nome, ma dimentica la penna a casa. In una mischiaccia rimedia anche una botta al capo. Frastornato.