Regione. E’ tornato il lupo nei boschi del Nord Ovest e anche in Liguria crescono le segnalazioni e le predazioni di bestiame. Aspetto, sostiene la Regione Liguria, che sull’argomento finanzia un progetto specifico da alcuni anni, che non deve mettere in discussione il fatto che il lupo sia una specie protetta e una risorsa per il territorio, da controllare e gestire con la partecipazione di Province, Enti Parco, Corpo Forestale dello Stato, Asl, operatori del settore, gli allevatori di bestiame.
Per evitare ingiustificati allarmismi sul ritorno del lupo- le più recenti segnalazioni di predazioni arrivano dall’Imperiese, negli alpeggi di Passo Teglia, i tecnici ricordano che questa specie non è aggressiva nei confronti dell’uomo, che anzi evita, a differenza di quanto può accadere con i cani randagi e vaganti, molto più numerosi dei branchi di lupi e più pericolosi.
Una differenza anche dal punto di vista legislativo, che prevede diverse procedure di risarcimento: alle Province tocca il risarcimento dei danni alla pastorizia e agli allevamenti, alla Regione Liguria quelli dei cani randagi.
Dopo casi di bestiame diventato preda di lupi ,o di cani inselvatichiti, gli assessori all’Ambiente e all’Agricoltura della Regione Liguria Renata Briano e Giovanni Barbagallo hanno fatto il punto della situazione in una riunione con tutti i soggetti interessati.
Per l’assessore Briano, la strada da seguire è quella della del, Piemonte, “ Cioè fare un’unica legge che unifichi le procedure in modo da assicurare agli allevatori i rimborsi in entrambi i casi, sia per gli attacchi al bestiame dei lupi, sia per quelle dei cani”. Le risorse regionali disponibili sono purtroppo esigue, ma la Regione Liguria continuerà a sperimentazione di opere di prevenzione, in particolar modo recinzioni elettrificate che stanno dando buoni risultati.