Genova. Il Consigliere della Lista Biasotti Lorenzo Pellerano ha partecipato questa mattina alla manifestazione organizzata da Radicali Liguri e dai familiari dei detenuti. Già in passato Pellerano si è occupato della grave situazione delle carceri in Liguria, incontrando funzionari dell’Amministrazione penitenziaria, associazioni di volontariato e rappresentanti della polizia, ma anche visitando alcuni istituti penitenziari.
“A seguito di questi incontri e di queste visite” dichiara Pellerano “ho potuto constatare di persona le condizioni di vita e di lavoro ormai non più sostenibili da parte dei detenuti ma neanche da parte degli agenti penitenziari e degli operatori socio sanitari. Per quanto riguarda, poi, la questione sanitaria ho riscontrato che qualcosa non è funzionato nel trasferimento delle funzioni sanitarie dal Ministero alla Regione, tanto che alcune richieste e proposte dell’Amministrazione penitenziaria ad oggi non hanno avuto ancora risposta”.
“Io stesso mesi fa, durante una seduta del Consiglio regionale, avevo chiesto all’Assessore Montaldo dati precisi riguardo le spese della sanità penitenziaria ligure: in quell’occasione l’Assessore aveva condiviso le mie preoccupazioni e aveva colto il mio invito ad una fattiva collaborazione promettendo di istituire un tavolo di confronto per approfondire le criticità e dare una risposta concreta ai problemi. Ad oggi purtroppo di questo tavolo neanche l’ombra. Non solo. Sempre durante quella seduta Montaldo mi aveva consegnato una relazione scritta in cui comparivano i dati relativi alle spese sostenute dalle ASL liguri per la sanità penitenziaria. Peccato che tra questi non comparivano le spese dall’ ASL 3 Genovese, che comprende il carcere di Marassi e di Pontedecimo”, continua.
Immediatamente Pellerano ha richiesto per iscritto i dati dell’ASL 3 Genovese tralasciati nella relazione, ma ad oggi, dopo quasi 6 mesi, l’Assessore Montaldo non ha ancora dato risposta.
“Montaldo” conclude Pellerano “ancora una volta ha fatto promesse che non ha mantenuto: evidentemente la situazione delle carceri liguri non lo preoccupa così tanto come ha voluto far credere. Non fosse così si sarebbe già attivato per avviare quel confronto che lui stesso aveva proposto mesi fa e, soprattutto, avrebbe dato senza difficoltà una risposta alla mia richiesta di informazioni”.