Genova. Dopo le prime giornate di campionato, e il rotondo risultato in casa contro il Gubbio e fuori contro l’Empoli, mister Atzori si era presentato in conferenza stampa ancora più sicuro. Ancora più deciso: “Questa è una vittoria di tutti, compresa la vostra”, rivolto ai giornalisti.
In quel momenti già si vagheggiava una volata trionfante: in quelle due partite Nicola Pozzi arpionava qualsiasi pallone spiovesse in area per trasformarlo in gol, Bertani era imprendibile, i meccanismi del centrocampo apparivano perfettamente oliati.
La cavalcata trionfante si è trasformata invece poi in un calvario che a Bergamo contro l’Albinoleffe fu nascosto solo dalla vittoria per 3 a 1. Poi la sconfitta in casa contro il Torino, i pareggi con il Verona e il Sassuolo.
Panico, Critiche. Dubbi sulla rosa. Dubbi sui giocatori. Dubbi sull’allenatore. A un passo dall’abisso (perlomeno delle critiche) mister Atzori è stato tirato su dalla girata da Foggia all’ultimo secondo contro l’Ascoli. Sereno, improvviso.
Ieri la Sampdoria si è divertita contro il Molassana, nonostante il diluvio su Bogliasco: 14 reti, tutti gli attaccanti in gol, tripletta del solito Fornaroli del mercoledì.
Oggi allenamento a porte chiuse: e qui si deciderà e capirà se Angelo Palombo potrà giocare titolare nonostante la caviglia dolorante, e si comprenderanno anche le condizioni di Nicola Pozzi che, anche dovesse recuperare, si dovrebbe sedere in panchina.
Atzori molto probabilmente sabato presenterà una difesa con Rispoli e Castellini a sinistra, Accardi e Castellini centrali davanti a Romero che rientra a Marassi. Centrocampo confermato con Foggia e Semioli larghi, Bentivoglio e Palombo in mezzo. Punte la magic box Bertani e il confermatissimo Piovaccari. Nessuna rivoluzione stavolta, nessuna scossa. Il gol di Foggia ha dato serenità e respiro alla classifica.
A questo punto viene da chiedersi chissà come si presenterà Atzori domani alla conferenza stampa,. Sicuramente non sembra tipo che si tolga sassolini dalle scarpe e sicuramente non lo farà prima di aver davvero raggiunto il risultato. In queste settimane alcune scelte sono sembrate un segno di fragilità, ma allo stesso tempo anche un modo per mostrare di sapere cambiare idea (vedi Piovaccari, vedi Rispoli).
Su una cosa, però, Atzori non ha mai cambiato idea e siamo sicuri che la confermerà anche domani: “L’importante e fare il risultato”. Insomma non aspettiamoci lustrini e paiellette.