Regione. “Io al fianco di Doria? non è vero nulla, come detto cento volte, in questa partita non ci voglio entrare. Se si fanno le primarie è giusto che il rapporto sia fra candidati ed elettori di centrosinistra”. Lo ha ribadito oggi il presidente della Regione, Claudio Burlando, incalzato dai cronisti sulla questione primarie del centrosinistra.
Un dato è certo, più la lista dei candidati si allunga, più nei corridoi di palazzo si agitano spettri. L’entrata in scena di Marco Doria, per esempio, da una parte ha incassato l’appoggio di Sel, ma dall’altra ha sparigliato qualche carta in seno al Pd. Voci di corridoio vedono dietro la candidatura del docente universitario l’ombra del Governatore, che, fin’ora si è mantenuto piuttosto defilato, e che però in più di un’occasione ha ripetuto di volere starne fuori. Ma il dibattito nel Pd genovese è tutt’altro che chiuso: è possibile che i bersaniani, nella partita tra Vincenzi e Pinotti, possano giocare un asso a sorpresa.
“Non so cosa farà il Pd – ha detto Burlando – se metterà in campo altri candidati o meno. C’è un tempo per presentare le candidature ufficiali, e poi inizierà una campagna elettorale che si concluderà a dicembre o gennaio”. In tutto questo percorso gli elettori decideranno “singolarmente con la loro testa. Credo sia meglio così – ha poi aggiunto il presidente della Regione – piuttosto che organizzare cordate di gruppi dirigenti. Abbiamo elettori maturi che sceglieranno per il meglio”, ha concluso Burlando.