Albenga. Un anno fa era stato il vulcano islandese, oggi ci ha provato il guasto di una macchina a cercare di impedire all’attore Paolo Villaggio di ritirare la “Fionda di Legno”, premio che i Fieui di caruggi gli hanno assegnato nel 2010. Ma stavolta il celebre interprete del personaggio del ragionier Fantozzi è arrivato al cinema Ambra di Albenga dove, nell’ambito della giornata conclusiva di “Ottobre… De Andrè”, ha ritirato il riconoscimento.
Paolo Villaggio, appena arrivato all’Ambra, ha subito scherzato con Gino Rapa: “Io non c’entro con la rottura della macchina – ha precisato -. Comunque non era una macchina importante, era a pedali. Insomma una vera truffa. Spero che almeno mi abbiano preparato un pò di verdure, anche se non è stagione”. “Gli abbiamo preparato un cesto dei prodotti agricoli del momento, poi il resto glielo manderemo quando sarà stagione. Noi siamo generosi, non facciamo mica i liguri” ha replicato Gino Rapa. “Magnifico, forse sono più ligure io. Voglio bene ai Fieui ma solo se loro fanno uno sforzo e sono generosi con me” ha concluso l’attore prima di entrare nel teatro.
“Paolo Villaggio dovevano portarlo qui con una Bianchina, quella che cappotta nel parcheggio. Hanno osato portarlo con un altro mezzo ed immediatamente ‘una sfiga pazzesca’ si è abbattuta sulla vettura” ha scherzato Antonio Ricci. Nonostante le difficoltà comunque Albenga quest’anno riesce a consegnargli la Fionda: “Questo non so se sia un bene, ma alla fine stasera tra Don Gallo, Dori Ghezzi, De Scalzi e Villagio mi pare che ci sia una riunione molto interessante. Questa sarà anche un’occasione per ricordare Fabrizio e la consegna della Fionda a Dori Ghezzi credo sia una cosa commovente e bella” ha concluso Ricci.
I primi minuti dell’evento sono stati dedicati tutti a Paolo Villaggio che al pubblico ha confessato: “Sapete ero un pò restio a venire qui a ritirare il premio, perché tutti quelli a cui Ricci consegnava la Fionda a breve dipartivano…”. L’interprete di Fantozzi ha poi messo in piedi un breve siparietto con Don Gallo: “Come si fa ad avere la santità” ha chiesto Villaggio. “Bisogna ispirarsi a delle persone. Io mi ispiro a Paolo Villaggio” ha risposto Don Gallo. Per finire Villaggio si è rivolto agli albenganesi offrendogli dei soldi in cambio del permesso di costruire una torre alta 80 metri. Dopo aver ritirato la Fionda di Legno, l’attore ha salutato la platea ed è andato via senza dimenticarsi di portare via anche una cassetta di verdura con pomodori cuori di bue, trombette e olio di oliva.
L’appuntamento conclusivo di “Ottobre… De Andrè” è proseguito con gli altri ospiti d’eccezione: Antonio Ricci (prima fionda nel 2007), Dori Ghezzi, don Gallo, Vittorio De Scalzi, ma anche la moglie di Pepi Morgia che è arrivata all’Ambra insieme al suo cagnolino.