Genova. Incapace di intendere e volere: Ivano Damiano Paganetto, il 37enne che nel gennaio scorso uccise a coltellate il patrigno, è stato assolto dal gup ma dovrà scontare cinque anni di ospedale psichiatrico a Montelupo Fiorentino. I periti, sia quello del gip che quello del difensore, avvocato Alessandro Sola, avevano concluso per la non imputabilità dell’uomo perché sofferente di schizofrenia paranoide.
L’uomo, in cura per problemi psichici, aveva colpito il parente con un coltello da cucina nel loro appartamento di Pegli, ritendolo responsabile dei problemi di famiglia.
Davanti alla madre, Paganetto aveva colpito il patrigno Luciano, 77 anni, che lo aveva allevato come un figlio fin da piccolo, con una lama lunga 40 cm, per 15 volte, e aveva poi tentato il suicidio.
Ivano, che aveva una passione sfrenata per gli scacchi, era in cura da diversi anni per una forma di psicosi schizofrenica ma nell’ultimo periodo prima dell’omicidio, rifiutava le medicine perché temeva di essere avvelenato, motivo questo di liti con i familiari.