Cronaca

Manifestazione Fincantieri: Sestri Ponente chiede lavoro e un nuovo sviluppo

protesta fincantieri a sestri ponente 27 maggio

Sestri Ponente. Undici motivi per andare e per restare a Sestri Ponente. Sulla scia della celebre trasmissione televisiva di Fazio e Saviano, quella parte di Genova attanagliata dalla crisi, colpita dall’alluvione dello scorso anno e dalla vicenda Fincantieri, prova ad alzare la testa puntando sul lavoro e su un nuovo progetto di sviluppo per il territorio.

Ottomila volantini e un invito: domani Sestri, in occasione della manifestazione organizzata dai commercianti del Civ in solidarietà ai lavoratori del cantiere di via Soliman, si sveglierà con lenzuola bianche alle finestre. “Non in segno di resa – sottolinea Agostino Gazzo, tra gli organizzatori della manifestazione e rappresentante di Ascom per il Civ di Sestri – ma come simbolo. Un foglio bianco da riempire di contenuti”. Un modo come un altro non per polemizzare quanto per spronare la politica “ad ascoltare, di nuovo”.

Dopo il ritrovo, alle 9, davanti ai cancelli di via Soliman, il corteo di commercianti e lavoratori proseguirà lungo via Sestri fino in piazza Baracca, dove al podio della Musica si susseguiranno gli interventi, non prima di “lanciare un pensiero a levante, di solidarietà per un film già visto, anzi ancora peggiore” per la tragedia che ieri ha sconvolto lo spezzino.

La parola d’ordine sarà “lavoro”, con Giulio Troccoli, Rsu Fincantieri, i rappresentanti del Civ, lo stesso Agostino Gazzo e Federica Leoncini ideatrice degli undici motivi del “vieni via con me sestrese”, Stefano Bernini presidente del Municipio Medio Ponente, Paolo Repetto, presidente del Civ, e infine la chiosa finale del leader nazionale Fiom, Maurizio Landini.

“Non abbiamo voluto politici – spiega ancora Gazzo – perché non è il momento di promesse. Da domani vogliamo risposte concrete, un nuovo metodo per affrontare le problematicità del nostro territorio”. A Sestri, dicono i rappresentanti economici, manca una visione d’insieme. “Il problema del lavoro per i lavoratori di Fincantieri s’intreccia con le nostre difficoltà – sottolinea Gazzo – la città ha bisogno di uno sviluppo equilibrato tra tutti i settori economici”. Ad esempio “non è possibile che nel Puc o nella stessa area liberata dal futuro ribaltamento a mare siano previsti solo aree medio grandi di vendita e immobili”. Da qui l’idea di unirsi, anche con le altre associazioni del Ponente “per proporre un nuovo programma di sviluppo, attraverso un ritorno al percorso partecipativo”.

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