Genova. Hanno fatto scena muta davanti al gip le cinque persone arrestate ieri nell’ambito dell’operazione Mito condotta dai carabinieri genovesi di Portoria.
Massimo Pastorino, Gianfranco La Verde, Giancarlo Creto, Marco Vaccani e Domenico Zingaro avevano messo in piedi una vera e propria organizzazione con ramificazioni in tutta la Liguria, con tanto di reclutamento di clienti e prostitute via internet e tramite annunci sui giornali per un giro d’affari da 240 mila euro al mese, in decine di appartamenti sparsi nelle zone “bene” di Genova ma anche a Savona, la Spezia e Chiavari. Secondo l’accusa avrebbero gestito escort e trans che avevano come clienti professionisti, imprenditori e trasferisti e che pagavano anche centinaia di euro a prestazione. A tradirli è stato un video pornografico lasciato acceso su un computer all’interno di una delle alcove.
L’accusa per loro è associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Tutti i difensori hanno chiesto la revoca della misura cautelare perché i fatti contestati sono parzialmente coincidenti con quelli di un’altra inchiesta, denominata ‘holding sex’, partita dalla Procura della Spezia per la quale le misure erano già state applicate nel maggio scorso e poi revocate in settembre. In quell’occasione erano state arrestate dieci persone e tra queste figurano i cinque arrestati di ieri mattina. L’inchiesta era poi stata trasferita a Genova ma sulla competenza territoriale deve ancora decidere la Corte di Cassazione.