Torino. Alberto Malesani ieri si è mostrato abbastanza sicuro del lavoro compiuto durante la settimana che lo ha separato dalla partita di stasera contro la Juventus. “La formazione è già decisa” ha detto. Si parla di Jorquera e Palacio punte, o addirittura di Jankovic a fianco dell’argentino.
A guardare le prestazioni casalinghe (e non) della Juve la sorpresa non arriva solo dall’attacco. Intendiamoci, la difesa juventino ha spesso traballato (soprattutto in trasferta) e i centrali Barzagli e Bonucci potrebbero soffrire gli uno contro uno creati da Palacio e Jorquera (mentre dovrebbero avere la meglio sulle palle alte, anche se giocasse Andrea Caracciolo).
Nel suo caracollante stadio di proprietà la Juventus, nelle prime tre partite disputate, è stata sempre un rullo compressore a parte in un tempo. Spieghiamo: la prima giornata di campionato ha martellato su un indifeso Parma vincendo poi 4 a 1, l’ultima partita casalinga ha azzannato il Milan portandogli via fette di campo e possesso palla per poi segnare solo allo scadere. La partita su cui il Genoa deve concentrare l’attenzione è quella contro il Bologna, non il secondo tempo (quando pur in 10 la Juve attaccò per 45’ minuti) bensì il primo tempo quando il Bologna riuscì a imbrigliare gli undici di Antonio Conte.
La chiave fu imbrigliare non tanto e non solo Pirlo (che giocò una buona partita), ma Marchisio che è capace di dare profondità e non dare in campo libero lo spazio ale ali di inserirsi. Intasando il centrocampo, l’ex allenatore del Bologna –quel Bisoli che da lì a poco sarebbe stato esonarato – era riuscito a placare le folate bianconere.
E sì perché la forza della Juve ricordo molto quella del Genoa di Gasperini nel fortino di Marassi: ritmo, corsa, pressing, velocità e possesso palla.
Nelle ultime giornate Conte sembrava aver trovato la sua formazione preferita, che in virtù degli scricchiolii a Verona potrebbe però essere messa in discussione stasera. La formazione inziale vedrà infatti il sicuro inserimento di Matri a fianco di Vucinic formando una temibile coppia d’attacco (togliendo dunque dal campo quel Vidal capace di dare equilibri e ritmo alla squadra) e inserendo frose Estigarribia che è apparso molto fragile a Verona.
Intasare dunque il centrocampo, come sembra aver pensato Malesani, con Jankovic, Merkel, Veloso e lo stesso Kuckha potrebbe essere la chiave di volta della partita.
Certo una Juve con le due punte potrebbe essere meno possente e meno capace di gestire il possesso palla, ma più imprevedibile in attacco: insomma meno palle gol create ma più capacità realizzativa. Il campo deciderà chi tra Malesani e Conte compirà le scelte giuste.