Genova. Prima di Juventus-Genoa si era scritto che le chiavi per fare risultato a Torino sarebbero state la pressione sui centrocampista, l’infoltimento del centrocampo e gli uno contro uno in attacco. Il campo ha dato ragione a questa disanima, per quanto l’uno contro uno decisivo è stato l’insospettabile colpo di testa di Andrea Caracciolo su Bonucci.
Per la Roma, squadra meno in salute della Juventus, più fragile, è paradossalmente più difficile capire quali sono i lati deboli. Il progetto Roma (abusiamo di una parola già lisa) è un miraggio chiamato Barcellona: giocatori tecnici e giovani, possesso palla e finalizzazione corale. Per arrivare lì c’è da fare parecchia strada.
La Roma in trasferta gira con un ruolino di marcia inafferrabile: pareggio alla terza giornata a Milano contro Inter (pareggio 0 a 0 che fece parlare di due squadre ritrovate e in salute), buona vittoria a Parma e poi sconfitta contro la Lazio.
Squadra enigmatica, si diceva, perché Luis Enriquez è stato spesso costretto a cambiare formazione e modulo, squadra enigmatica perché non ha un equilibrio certo. Per dire: domenica ha tenuto la palla per quasi il 60% della partita facendo 14 tiri in totale. Il Palermo, con il suo misero possesso palla è andato al tiro ben 22 volte. La Roma è una squadra che attacca soprattutto per vie centrali, l’asse è quello che parte da De Rossi, domenica scorsa passava poi nei piedi di Pizarro e Osvaldo.
Questa sera Enrique sembra voglia presentare invece Bojan, Borini e Borriello dal primo minuto, lasciando così non solo il peso dell’impostazione ma in parte anche quello dell’interdizione nei piedi di De Rossi (affiancato da Perrotta e Gago).
Bene farebbe Alberto Malesani a tenere una sola punta (cioè Rodrigo Palacio che stasera dovrà soffrire e stringere i denti con Brudisso e Heinze) ma soprattutto a tenere il gioco largo utilizzando Jankovic e Rossi ben aperti. Gago, ma anche il Perrotta di questi tempi, soffrono la velocità e faticano a coprire grosse porzioni di campo.
I pericoli più importanti potrebbero arrivare dalla voglia di riscatto di Bojan, si consiglia difesa bassa e raddoppi.