Genova. Terminato l’incontro con il Ministro Paolo Romani, sindacati e vertici di Fincantieri, le reazioni del mondo politico genovese non si sono fatte attendere.
Soddisfazione la esprimono il Coordinatore regionale del Pdl Michele Scandroglio e il consigliere regionale Gino Garibaldi. “Questa giornata segna un importante passo avanti soprattutto per il cantiere di Sestri Ponente visto che il Ministro Tremonti, ha assicurato Romani, sta firmando l’accordo di programma che prevede l’avvio delle procedure per la realizzazione del ribaltamento a mare del cantiere. Sono state ottenute quindi garanzie di certezza sul futuro del cantiere genovese che in questo modo non rischia la chiusura.
Data fondamentale in tutto questo è il 24 ottobre, giorno in cui è fissato un altro incontro con l’azienda per decidere la distribuzione dei carichi di lavoro sui cantieri. Altro aspetto importante è l’impegno dell’azienda a diversificare le lavorazioni guardando anche alle nuove produzioni ed all’inserimento di nuovi processi produttivi relativamente alla costruzione della torcia galleggiante per lo smaltimento dei rifiuti e dei parchi eolici marini, prospettiva attraverso la quale deve passare il rilancio della Fincantieri. Ottimo l’approccio delle parti sindacali, unica nota stonata sottolineano Scadroglio e Garibaldi la posizione della Fiom Cgil che ha assunto l’atteggiamento del tanto peggio tanto meglio.
“Ben venga il ribaltamento a mare e lo sblocco dei 50 milioni di Euro promessi a questo scopo dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti – spiega in una nota il coordinatore regionale di Italia dei Valori Giovanni Paladini – La proiezione a mare è, infatti, fondamentale per il rilancio del cantiere e la sopravvivenza dei suoi 800 lavoratori. Allo stesso tempo, però, credo sia arrivato realmente il momento di assumersi le proprie responsabilità, senza affrontare la questione con il metodo dell’oggi per domani, cercando caoticamente di mettere toppe alle falle che di giorno in giorno vengono a crearsi.
È opportuno parlare seriamente di lavoro e di un nuovo e concreto piano della cantieristica navale, è opportuno chiarire una volta per tutte se e quali misure il Governo intenda adottare per rilanciare il settore. Non è più tempo di incontri interlocutori, dove tentare di rasserenare gli animi più inquieti, bisogna iniziare a parlare di commesse, di piani industriali e di come uscire dalla crisi senza che a pagarne le spese siano sempre i soliti noti. Questo è quello che vorrei leggere a seguito dell’incontro preannunciato del 9 novembre. La speranza è che in quella data si faccia, speriamo una volta per tutte, il punto sulla situazione di Fincantieri nel suo complesso, su tutto il territorio nazionale, senza cadere nell’errore di voler risolvere la situazione a compartimenti stagni, isolando strumentalmente le singole problematiche di ciascun cantiere”
Matteo Rossi (capogruppo Regione Sel), che ha partecipato al tavolo romano su Fincantieri in qualità di membro della delegazione della Regione Liguria, non nasconde l’amarezza per l’esito dell’incontro:
“Un incontro purtroppo ancora interlocutorio. Certamente è positivo – commenta Rossi – l’impegno sul ribaltamento. I lavoratori hanno così ottenuto un primo risultato, ma il quadro è ancora incerto e deludente. Non c’è in campo nessuna idea di continuità lavorativa, non c’è la commessa pubblica che in tanti avevamo sollecitato e che permetterebbe di avviare i lavori del ribaltamento continuando la produzione e quindi garantendo un po’ di serenità per i lavoratori”.
“Infine – prosegue Rossi – è sicuramente positivo l’impegno a convocare a novembre un tavolo nazionale su tutto il gruppo Fincantieri, ma tale impegno va contestualmente accompagnato al superamento della politica Fincantieri, tesa a traguardare intese aziendali e quindi a dividere il fronte sindacale. Serve invece una trattativa complessiva, il recupero di un serio piano industriale per tutto il gruppo e quindi una distribuzione solidale dei carichi di lavoro fra tutte le aziende.
Sel – conclude Rossi – sostiene fino in fondo la lotta dei lavoratori e in particolare l’impegno della Fiom per un esito che salvi il complesso della cantieristica e ripristini un meccanismo di solidarietà fra tutti i lavoratori”.
“Una riunione sicuramente positiva – è il commento di Gabriella Mondello (Udc) – nonostante non siano mancati momenti di tensione, soprattutto tra i sindacati, che reclamavano con forza la loro contrarietà a procedere con accordi separati che riguardano i vari stabilimenti”.
Dal ministro Romani è giunta la notizia che nella giornata il collega Tremonti firmerà il decreto con il quale sono assegnati cinquanta milioni per realizzare a Sestri Ponente il ribaltamento a mare. Il presidente dell’Autorità portuale genovese Merlo ha inoltre confermato che sarà il Cap ad investire ulteriori venti milioni di euro necessari per completare l’opera.
“Durante l’incontro, al quale ha preso parte anche l’ad di Fincantieri Bono – afferma la Mondello – prospettate una serie di opportunità che, oltre la cantieristica tradizionale, potrebbero impiegare le maestranze dalla stabilimento, si parla della costruzione di piattaforme per lo smaltimento dei rifiuti e la creazione di un polo off shore”.