Sestri Ponente. L’assemblea dei lavoratori di Fincantieri è terminata e l’occupazione del cantiere è stata votata all’unanimità. E’ bastata poco più di un’ora, infatti, per prendere questa forte presa di posizione, che d’altronde sindacati e lavoratori avevano annunciato nel caso non fosse arrivata la certezza di nuove commesse. Un corteo si è formato fuori dai cancelli di via Soliman e ora marcia verso il centro di Genova, ma prima si riunirà ad altri lavoratori, cioè quelli dell’Ansaldo, che hanno deciso di scioperare e di unirsi alla marcia verso il cuore della città. Al grido di “Lavoro, lavoro”, il fiume di persone procede a passo piuttosto spedito.
Il vertice di Roma con il ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani non ha portato i risultati sperati. “Non ci hanno detto niente per quanto riguarda il lavoro, ovvero commesse per mantenere operativo il cantiere – dichiara Bruno Manganaro – come al solito non abbiamo avuto nessuna risposta. Ci sentiamo presi in giro dal Governo e dall’azienda, che non vuole dare un pezzo di lavoro per dare almeno un po’ di ossigeno. Questo è uno schiaffo ai lavoratori e alla città, perché la Fincantieri è un pezzo fondamentale dell’economia di Genova”. La preoccupazione è tanta e probabilmente il corteo di oggi sarà soltanto una delle manifestazioni di protesta.
La promessa dei 50 milioni di euro per il ribaltamento a mare non è bastata. “Dopo il riempimento – hanno sottolineato i lavoratori – a noi rimarrà comunque solo la cassa integrazione. E con il cantiere senza lavoro si fermerà anche tutto l’indotto”.