Genova. Il corteo dei lavoratori di Fincantieri, composto da circa un migliaio di persone, è arrivato sotto la sede di Confindustria e in questo momento il traffico nella zona è completamente in tilt. Una delegazione è salita al quinto piano del grattacielo per un incontro in cui verrà principalmente richiesta la rettifica delle dichiarazioni di Marco Bisagno, ex presidente di Confindustria e titolare dei cantieri Mariotti, che alcuni giorni fa aveva dichiarato che dovendo scegliere avrebbe scelto Monfalcone piuttosto che Genova.
Proprio dalle affermazioni dell’ex presidente è scattata la protesta di questa mattina, che ha visto lavoratori e sindacalisti prendere il treno per dirigersi a Principe e, percorrendo il centro città, raggiungere la sede di Confindustria.
Con Fincantieri sono scesi in piazza anche un gruppo di studenti e i colleghi delle Riparazioni Navali, mentre non hanno accolto l’appello di solidarietà i lavoratori della Direzione Navi Militari, o almeno lo hanno fatto in pochi.
“Chiediamo che Confiindustria prenda posizioni chiare e che soprattutto difenda la realtà produttiva del cantiere, rivendicando l’importanza delle costruzioni navali per una città come Genova – dichiara Bruno Manganaro, segretario provinciale Fiom Cgil – Ci aspettiamo anche una rettifica delle dichiarazioni di Bisagno perché Confindustria dimostri di non essere complice di un gruppo, quello di Fincantieri, che sta facendo di tutto per chiudere il cantiere”.
Intanto all’azienda è stato annunciato il blocco della produzione in straordinario, sia per i lavoratori diretti che per l’indotto. “Lunedì si riprende il lavoro normalmente, ma adesso attendiamo se arriva qualche comunicazione – dice Manganaro – Il ministro Romani ha dichiarato che l’11 novembre verrà presentato il nuovo piano industriale, quindi la logica dovrebbe dire a tutti di attendere e non di fare accordi separati cantiere per cantiere”. Ai lavoratori di Fincantieri si sono uniti anche quelli delle Riparazioni Navali. “Anche per servono garanzie per il futuro – conclude Manganaro – e investimenti”.
“Dobbiamo lottare seriamente facendo le cose che servono – spiega Giulio Troccolo, Rsu Fiom – Il nostro obiettivo è il lavoro e nient’altro e ora che abbiamo anche avuto l’appoggio del Presidente Napolitano speriamo che la situazione si sblocchi. Non ci facciamo confondere dai ribaltamenti a mare, perché senza lavoro non si risolve nulla”.