Sestri Ponente. “L’azienda ha ribadito cose che sapevamo già, sono promesse già sentite. Al contrario non sappiamo nulla di nuovo sul fronte delle commesse”. E’ il commento di Anton Giulio Mannoni, Camera del Lavoro di Genova, dopo l’ultimo report arrivato dalla delegazione sindacale presente oggi a Roma al tavolo con il ministro Paolo Romani.
Vertice molto atteso dai lavoratori del cantiere di Sestri Ponente che dall’incontro odierno avrebbero voluto certezze sull’opera del ribaltamento a mare, ma soprattutto sull’arrivo di nuove commesse, quella “boccata di ossigeno” necessaria per mantenere in vita lo stabilimento che da marzo prossimo, ultimata l’ultima nave, si troverà completamente senza lavoro e con la cassa integrazione pronta per quattro anni. Le risposte arrivate oggi da Roma, invece, non hanno convinto i lavoratori di Fincantieri, che senza aspettare il termine dell’incontro, hanno dato via all’occupazione di via Soliman a Sestri, per rimarcare lo stato di agitazione e di tensione all’interno del cantiere.
“Il cantiere non chiude – ha aggiunto Mannoni riferendosi alle rassicurazioni dell’ad Giuseppe Bono – ma per ora non c’è lavoro”. Ovvero “in questo momento non sappiamo se ci sono commesse per mantere vivo lo stabilimento di Sestri Ponente. Non vogliamo aprire una guerra tra poveri, ma le possibilità di far lavorare questo cantiere ci sono, bisogna continuare a operare perché ciò avvenga”. Quanto alle ipotesi di diverisificare la produzione, con la realizzazione ad esempio di piattaforme per rifiuti e off shore per eolico, espresse oggi dallo stesso Bono per fronteggiare la persistenza della crisi del settore, “sono solo progetti – ha chiosato Mannoni – ma non c’è nulla di concreto”.
Il blocco dei lavoratori proseguirà fino all’arrivo della delegazione romana atteso in serata. Domani invece secondo quanto dichiarato da Giulio Troccoli, Rsu Fincantieri, oggi a Roma, si ricomincerà con l’occupazione del cantiere. A livello nazionale sono stati convocati due incontri: il primo fissato dal ministro Romani per mercoledì 9 novembre con i sindacati e l’amministratore delegato, Giuseppe Bono, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione complessiva di Fincantieri su tutto il territorio nazionale. Il secondo per il 24 novembre per discutere sul nuovo piano industriale.