Genova. Attesa per quanto ormai decisa da tempo, è arrivata la candidatura ufficiale di Enrico Musso alle amministrative del 2021.
Il senatore si è mosso già da tempo e da mesi preparava questo momento. Arriva così per primo, almeno nella candidatura, approfittando del possibile caos primarie che attanaglia il centrosinistra.
“Nessuna forza politica in questi anni è riuscita a realizzare quello che tutti aspettiamo: il rilancio dell’economia e del lavoro in questa città”.
Enrico Musso ha presentato oggi il simbolo della sua lista civica “Enrico Musso sindaco”, che parteciperà alle elezioni di primavera per la carica di primo cittadino genovese. Ha ribadito i motivi della sua candidatura: “I partiti non sono più in grado di proporre soluzioni credibili, sia a Roma sia a Genova. Dopo 4 anni dalle ultime elezioni la città è ancora più in declino sia economico che sociale, quindi credo che una candidatura davvero civica, che non è di amici dei cittadini, ma è dei cittadini, sia in qualche modo un segnale di novità”.
Il programma non è ancora ben definito, ma l’idea guida Musso l’ha ben chiara: “una città che ritrovi se stessa con il suo futuro, con le sue speranze, rinmaste palleggiate nella mediocrità della burocrazia politica di questi sette anni”.
Il parlamentare liberale non risparmia critiche alla presente amministrazione comunale: “C’è un tema di comune e quotidiana amministrazione che sembra banale ma evidentemente non lo è perchè anche qui la città va male ed è quello della cura dei luoghi e del funzionamento dei servizi che presuppone una riorganizzazione profonda della macchina comunale, con molte risorse al suo interno da valorizzare”.
L’approccio è innovativo anche verso i partiti e le candidature: “raccogliamo e richiediamo candidature indipendenti dalla logica dei partiti, di persone competenti, oneste, che non abbiano condanne neppure in promo grado. La gente che sa fare qualcosa di utile per la città è sempre benvenuta, per questo è disponibile un sito, www.mussosindaco.it, dove raccoglieremo i contributi della cittadinanza. Saranno i partiti a dover dire nel merito se questo programma è gradito, è efficace, è credibile. Sono convinto che molte forze politiche tradizionali colgano la assoluta necessità di rinnovarsi o perire”.