E’ orto-mania per 1 italiano su 4, in arrivo il personal trainer della zappa

terra onlus vesima

Circa 1 italiano su 4 coltiva il proprio orto. E con il boom di coltivazioni in proprio di erbe aromatiche, fiori, rotaggi e frutta arriva anche il ”personal trainer della zappa”. Obiettivo: offrire assistenza a domicilio al numero crescente di italiani affascinati dalla possibilità di garantirsi cibi genuini a contatto con la natura, direttamente in casa propria.

L’iniziativa è della Fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti forte anche degli utlimi dati di Nomisma che parlano di quasi un milione di italiani che diventano dei veri coltivatori ”hobby farmer”, al lavoro su appezzamenti di terreni, spesso ereditati, in media di un ettaro di superficie, in cui coltivare ortaggi, frutta e ulivi. Una passione, dice ancora Coldiretti, che si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di coltivazione. Il “personal trainer” dunque offre consulenza e tutoraggio a domicilio su tutto il territorio nazionale.

“In quattro fasi il tutor insegna a diventare orticoltori esperti ed aiuta nell’opera di preparazione, piantumazione, gestione e raccolta dei frutti che l’orto regala”, spiega Coldiretti. Una ‘pattuglia’ composta soprattutto da aziende vivaistiche che a condizioni vantaggiose forniscono, ai gestori degli orti aderenti alla rete, mezzi tecnici di produzione con costi accessibili a tutti: si va da un minimo di rimborso spese se l’attività svolta è di semplice assistenza e aiuto nella preparazione, ad un forfait da calcolare in base agli ulteriori servizi svolti che vanno dai corsi specialistici su particolari piantagioni agli interventi straordinari di manutenzione in caso di danni all’orto. Sono sei i vari tipi di orto che possono trovare spazio in città adattandosi ad ogni tipo di esigenza. La palma del più bizzarro appartiene senza dubbio all’orto ‘a porter’, meglio conosciuto come ‘l’orto da passeggio; piccoli vasi o bicchieri, meglio se in bioplastica, con pianticelle da portare in giro e una volta a casa adagiare su un substrato più ”comodo”.

L’orto verticale invece è da preferire quando lo spazio scarseggia mentre va per la maggiore anche l’orto riciclato, l’ideale per coloro che non vogliono sprecare plastica o vetro. Basta infatti, inventare un piccolo vaso utilizzando vecchie bottiglie in plastica tagliate, per piantare simpatiche piantine da orto da far crescere rispettando l’ambiente. Ma è l’orto in terrazzo quello sicuramente più diffuso così come l’orto rialzato che viene scelto, spiega ancora Coldiretti, da chi non dispone di un giardino o un lembo di terra ma ha ampio spazio in cemento da poter sfruttare oppure non è nelle condizioni di potersi chinare per lavorare la terra. Nella lista poi l’orto didattico, diffuso nelle scuole e nelle aziende agrituristiche.

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