Crisi, incontro amministratori-territorio: le diverse visioni di Burlando, Vincenzi e Repetto

burlando

Regione. Come preannunciato nei giorni scorsi, la via tracciata dal presidente della Regione Claudio Burlando per affrontare la crisi, resta una: evitare di chiedere nuove tasse ai liguri e recuperare ossigeno con la cartolarizzazione per coprire il deficit sanitario.

“Vorremmo servirci della vendita degli immobili per coprire il deficit della sanità del 2011 e, poi far scendere nel 2012 i costi della sanità del 3%, pari a circa 100 milioni, per non dovere usare la leva fiscale”, ha detto oggi Burlando, parlando a una cinquantina di sindaci liguri nel primo di una serie di incontri con il territorio per “decidere insieme – ha spiegato – come affrontare questa crisi in una fase in cui la situazione può essere esplosiva”.

“Un intervento sul fisco – ha spiegato  – riguarderebbe 750 mila contribuenti con un reddito lordo dai trentamila euro in giù che avrebbero un aumento dell’IRE dello 0,5%: si tratta di circa 150 euro l’anno a scalare – ha aggiunto Burlando – cioé 12 euro al mese circa. Man mano che si scende, anche se la cifra diminuisce, va comunque a caricarsi su redditi sempre più bassi creando quindi difficoltà”. Sul fronte delle imprese la manovra fiscale “riguarderebbe 140 mila aziende – ha detto il presidente – e colpirebbe chi ha tanti occupati”.

“O tiriamo giù i costi e teniamo giù le tasse – ha sintetizzato Burlando – o teniamo su i costi e alziamo le tasse. Dovunque si arrivi, avremo comunque meno occupazione e meno servizi”, ha poi aggiunto.

Secondo la Vincenzi, invece, “devono essere i sindacati, i datori di lavoro e i protagonisti del terzo settore a decidere insieme, non gli amministratori. E bene anche fare capire ai cittadini in quale situazione drammatica ci troviamo prima di decidere ad esempio se e come valorizzare un immobile da vendere. Perché questo significa cambiare in parte il volto di una città. C’é bisogno di un bilancio sociale: dobbiamo iniziare a chiederci a cosa non possiamo rinunciare, pensando ai servizi per i nostri figli e a quelli per i nostri anziani, capire cosa vogliamo che non muoia”.

“La situazione economica è drammatica, siamo quasi al livello delle Grecia e tra un mese, ne sono convinto, sarà necessaria un’altra manovra”. E’ stato il commento del presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto all’incontro con i sindaci. “Credo che sia ormai necessario agire su alcune leve come la patrimoniale, le tasse di successione e le dismissioni. Credo infatti che non possiamo più restare nelle centrali dei servizi – ha aggiunto Repetto -. So che il sindaco Vincenzi e il presidente Burlando non la pensano come me ma io sono convinto ormai che sia meglio un servizio privato di interesse pubblico piuttosto che un servizio pubblico senza soldi”.

“Manca ad esempio in Liguria un progetto lineare sul trasporto pubblico locale che possa farci capire cosa fare di questo servizio pubblico, quanti risparmi si possono ottenere e se i sacrifici sono richiesti a tutti” ha concluso Repetto.

Quanto al patto di stabilità regionale che, come ha annunciato l’assessore al bilancio Pippo Rossetti, dovrebbe entrare in vigore dopodomani con una delibera al termine di una giunta straordinaria: “Serve per liberare risorse disponibili per chi non riesce a stare nel patto – ha detto Burlando – La Regione dovrebbe riuscire a garantire almeno dieci milioni”.

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