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Cisl e Uil, censimento Istat: disservizi di Poste Italiane e disagi per la cittadinanza

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Genova. A fronte del silenzio di Poste Italiane, più volte sollecitata ad intervenire per il superamento delle criticità in capo al recapito ed alla riconsegna del censimento Istat attualmente in distribuzione alle famiglie italiane, registriamo una mole di disservizi che coinvolgono, in prima istanza, il personale applicato alla trattazione della materia ed in seconda, la cittadinanza. Si assiste, nel particolare, ad una serie di problemi che vanno da un mancato funzionamento dei programmi applicativi per la trattazione dei plichi in riconsegna, alla semplice mancanza di sigilli  per l’etichettatura dei dispacci di inoltro dei plichi riconsegnati. Una gestione di sistema che ricalca fedelmente un sistema semplicistico di acquisizione appalti, con grandi enunciazioni di principio, non supportate dalla successiva organizzazione dei servizi che di queste acquisizioni devono farsene carico. Su vari articoli di stampa vengono riportate cifre di raccolta dei plichi a molti zeri, ma ciò non sembra corrispondere all’effettivo completamento degli iter di lavorazione.  SLP CISL ritiene inaccettabile, quanto accade in merito a tale genere di lavorazioni che finisce per abbattersi inevitabilmente sul lavoratore applicato il quale sconta incompetenze ed approssimazioni di altri.

Spiega Claudio Donatini, Segretario Regionale SLP Cisl Liguria: “Per quanto riguarda la gestione di tutta la partita Istat, reputo che le approssimazioni in merito alle pianificazioni necessarie in seguito all’acquisizione degli appalti finiscono per penalizzare l’Azienda stessa, avvalorando tesi di bassa qualità del servizio. In ultimo, completano l’immaginario della clientela portata a  ritenere  il lavoratore postale inadeguato ed inefficiente ma che, in questo caso, sconta unicamente insufficienze di altri.

La politica aziendale si sta evidenziando per una serrata politica di contenimento dei costi, a scapito degli interventi a sostegno e dello sviluppo dell’azienda, il risultato è che mancano gli strumenti idonei, mancano le risorse necessarie, anche strumentali, ma soprattutto mancano le risorse umane necessarie a raggiungere il livello qualitativo che una grande azienda di servizi dovrebbe conseguentemente assicurare. Il risultato finale è che, per continuare a portare all’azionista bilanci in notevole utile si attuano forti tagli sulle risorse che sarebbero necessarie, danneggiando definitivamente quanto di buono resta da preservare.

Ufficio Stampa SLP CISL

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