Chi ha paura della maternità? Vincenzi: “E’ un diritto dei bambini nascere in una comunità accogliente”

Genova. Stamattina si è svolto presso il Galata Museo del Mare, l’incontro organizzato da Federsanità ANCI Liguria e ANCI Liguria dal titolo “Chi ha paura della maternità? Proposte per nascere in una comunità accogliente”.

Ne abbiamo parlato con l’assessore Roberta Papi, assessore politiche socio-sanitarie: “Abbiamo deciso di fare questo convegno con il tema maternità, con un titolo anche provocatorio, per mettere al centro della nostra attenzione il fenomeno della denatalità. Il rischio vero in un paese come l’Italia di vedere crescere sempre di più una popolazione anziana, è un dato che tutte le analisi sociologiche ci consegnano. Con il convegno di oggi abbiamo cercato di mettere insieme con la presenza di studiosi, abbiamo cercato di mettere insieme tutte le prospettive da quelle sanitarie a quelle socioeconomiche, per aiutare il nostro paese a trovare degli strumenti a invertire la tendenza”.

Nello splendido scenario offerto dal quarto piano del Galata, sono arrivate quasi 200 persone e anche il Sindaco Marta Vincenzi ha voluto essere presente. “Nascere in una comunità accogliente è tema che riguarda il diritto dei bimbi di poter avere pari opportunità – ci ha detto la sindaco – e non una iniziale situazione di difficoltà a seconda del luogo, della qualificazione professionale di chi li aiuta a nascere, dei problemi che hanno le madri che partoriscono, ma soprattutto che cosa succede dal momento dopo, per avere diritto a tutte le opportunità di cui un bambino deve aver diritto”.

Abbiamo colto l’occasione per chiederle cosa pensasse della crescita dei medici obiettore, che dunque non praticano l’aborto: “Il tema dell’aborto è doloroso, perché riguarda il tema della società ed i diritti delle donne e una serie di difficoltà a portare avanti una maternità. per cui è dovere della società intervenire perché a nessuna donna sia negato il diritto di procreare per paura di non farcela. È una sfera che ha una regolamentazione, che ha visto negli ultimi decenni il numero di aborti ridursi, che oggi conosce una dimensione di aborti legati a donne che vengono da altri paesi, che hanno una situazione economica e sociale molto difficile e che deve essere molto collegato alla contraccezione”.

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