Genova. Rahamani Jalel, il detenuto di origini tunisine di 29 anni che ieri sera si è tolto la vita nella sua cella a Marassi, si è impiccato perché non sopportava l’idea di non vedere il figlio. E’ quanto avrebbe scritto in una lettera d’addio trovata dalla polizia penitenziaria.
La sua compagna aveva interrotto le visite in carcere da un anno, per il giovane tunisino la lontananza dal figlio si è rivelata un duro colpo. Inoltre l’uomo, che sarebbe uscito ad aprile, aveva ricevuto da poco anche un’ordine di espulsione dall’Italia.
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