Bagnasco in visita a comunità nomadi: “La vita è sacra”

angelo bagnasco

Genova. “Nella cultura occidentale oggi i figli sono considerati un peso” e “non sempre la vita fragile, ferita, malata che va verso il cielo è considerata qualcosa di sacro”. E’ quanto ha dichiarato l’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, ieri in visita presso la comunità dei nomadi Sinti del campo di Genova Bolzaneto.

“Nella vostra comunità, tradizione, cultura – ha detto – i figli sono una grande ricchezza e questo non è scontato. Oggi qui c’é un insegnamento che tutti dovremmo raccogliere, ossia che, nonostante le difficoltà materiali, che non sono poche, i figli sono accolti come un grande dono. Oggi invece talvolta, i figli, sono considerati un limite, un peso”.

“Per voi – ha aggiunto il porporato – la vita in tutte le sue fasi è sacra e merita l’attenzione, non solo dei parenti stretti, ma della comunità intera, anche se con grandi sacrifici”. Il cardinale ha poi ringraziato i Sinti per “l’accoglienza della vita” in tutte le sue fasi.

“Sono valori profondamente umani che noi a volte stiamo perdendo” ha detto. Aggiungendo, rivolto ai bambini rom: “Anche quando sarete laureati, non dimenticate mai cosa avete imparato qua. Sì alla cultura, ma senza dimenticare le vostre radici, che sono importanti”.

Nel campo vivono circa 140 persone, tra cui molti bambini. Ad accompagnare il porporato i volontari della Comunità di Sant’Egidio che da oltre 25 anni assistono i Sinti di origine piemontese che vivono a Bolzaneto ed operano per la loro integrazione e formazione scolastica.

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