Genova. Si è concluso “Se cerchi la qualità…” giornata dedicata ai temi del consumo sostenibile e delle filiere corte, su cui Regione e Arpal stanno lavorando grazie ai progetti europei (Promise, Corem, Resmar, etc). Dopo una mattinata dedicata alle etichette verdi, utile strumento per guidare i consumatori, durante il pomeriggio ci si è ricondotti ai tragici avvenimenti capitati nello spezzino.
La valorizzazione delle filiere corte, infatti, favorisce la cura e il presidio del territorio: ecco che miele, sedia chiavarina e allevamento della mucca cabannina possono diventare insospettabili alleati nel mantenere vivo e curato l’entroterra.
Il messaggio di speranza è arrivato dalla testimonianza diretta di giovani imprenditori, che operano nei Parchi del Beigua e dell’Aveto: sviluppano attività partendo da lavorazioni tradizionali, ma rileggendole oggi in chiave moderna, utilizzando le nuove tecnologie e criteri di imprenditorialità. I prodotti sono ricercatissimi e di qualità, il miele parco Beigua, gli allevamenti di mucca cabannina, una razza particolare perfettamente adattata e sostenibile sull’ambiente circostante, e la tipica sedia chiavarina, che nasconde secoli di tradizionale cura del bosco.
Intanto a Spezia la situazione continua a cambiare di ora in ora: dopo l’intervento di geologi e tecnici del territorio, adesso il personale dell’Agenzia è impegnato anche nella caratterizzazione dei detriti, per consentire un loro più rapido smaltimento; in particolare a Vernazza e Monterosso, dove bisogna valutare quale materiale è possibile trasportare via mare. Una delle destinazioni ipotizzate è all’interno delle casse di colmata, vasconi di cemento posizionati in prossimità dei porti: ma per poterlo fare bisogna escludere la presenza di materiali non idonei.