Lavagna. E’ arrivata anche la monumentale macchina che poserà i pali in cemento armato per le fondazioni dei due ponti sul Graveglia e intanto proseguono gli interventi per tracciare e consolidare la base per il primo tratto della variante di Settembrin che libererà l’imbocco della Val Graveglia da un chilometro di pericolose e pesantissime strozzature.
Ai cantieri per l’atteso by-pass è arrivata per un sopralluogo la commissione consiliare lavori pubblici e viabilità della Provincia di Genova, presieduta da Massimo Ferrante, con lo staff tecnico dell’ente.
La variante – cofinanziata dalla Regione con 6 milioni di euro, 1,8 milioni dalla Provincia che ne ha curato anche progetti, appalti e direzione lavori, 1,050 dal Ministero dell’Economia e 200.000 euro complessivi dai Comuni ed ex Comunità Montane della vallata – scavalcherà il Graveglia con un ponte in acciaio ad archi – gemello di quello già installato a Santa Lucia – poi correrà per cinquecento metri sulla sponda destra (sopraelevata di tre metri e mezzo rispetto alla zona d’argine per garantire anche il flusso delle piene cinquantennali) e riattraverserà il torrente su un altro ponte uguale – struttura d’acciaio, archi portanti e sette metri di carreggiata (3,5 per senso di marcia) oltre ai marciapiedi – per ricollegarsi alla provinciale attuale. L’avvio del terzo lotto – che segue la realizzazione del ponte di Santa Lucia e della rotatoria iniziale – “era previsto nel secondo semestre 2011 e il pieno rispetto dei tempi di avvio – dice il presidente Ferrante – è il segno dell’efficienza della Provincia nella realizzazione delle proprie opere e nel rispondere alle esigenze del territorio.” Giuseppe Nobile, vicesindaco di Né e consigliere provinciale Sel ricorda “le mobilitazioni e le sollecitazioni della popolazione per questa variante e ringrazio la Provincia che ha saputo raccogliere questo appello realizzando un’opera fondamentale per rispondere alle esigenze della mobilità, del turismo e dei settori produttivi del territorio”.
Concorda Giuseppe Tassi del Pdl (e sindaco di Avegno) che aggiunge “l’opera è importante come lo sono il ruolo e le funzioni della Provincia per realizzarla. A chi vuole cancellare le Province, togliendo punti di riferimento fondamentali per i Comuni del territorio, va detto che opere come questa, e come tutte quelle che abbiamo realizzato in tutto l’ultimo quinquennio, se non ci saranno più le Province purtroppo in futuro se ne vedranno poche.” Antonio Vaccarezza, consigliere Pdl in Provincia e assessore a Cogorno, chiede di “fare più presto possibile per la realizzazione, nel rispetto dei tempi previsti dal capitolato e di tutte le norme sulla sicurezza, perché della variante si parla da decenni ed ora è il momento di stringere.”
L’assessore Piero Fossati che coordina i lavori replica “l’impegno dei tecnici e del cantiere per rispettare i 36 mesi previsti è massimo, purtroppo a frenare sono le burocrazie, spesso lente e farraginose, delle aziende per quanto riguarda gli spostamento dei sottoservizi elettrici e telefonici nelle aree di cantiere. Li stiamo sollecitando perché procedano in tempi ragionevolmente brevi con gli spostamenti e ci permettano così di proseguire i lavori al meglio.”
Molte le domande agli ingegneri Pietro Bellina (direttore del settore lavori pubblici e viabilità della Provincia) e Stefano Belfiore (tecnico della Provincia, progettista e direttore dei lavori della variante) da parte dei commissari, con interventi anche di Mario Maggi (Pdl), Gian Piero Pastorino (Sel), Clara Sterlick (Pd) e Stefano Ferretti (Idv) che promuove l’opera ma critica “l’impatto estetico dei nuovi ponti”.