Genova. 42 spettacoli in cartellone, di cui cinque produzioni del Teatro Stabile di Genova, un vera e propria istituzione del panorama culturale genovese, che l’anno scorso ha messo insieme un totale di 130mila presenze, di cui il 25-30% composto da un pubblico giovani.
Sono questi alcuni dei numeri emersi durante la presentazione della nuova stagione 2011-2012, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Liguria Angelo Berlangieri e di Carlo Repetti, direttore del Teatro Stabile di Genova.
“Sarà una stagione come sempre articolata e ricca, forse più indirizzata quest’anno verso il teatro comico e il teatro contemporaneo”, spiega Repetti. “Quest’anno quattro testi su cinque prodotti dallo Stabile sono dedicati al comico. Dalla “Moscheta” di Ruzante, con Maurizio Lastrico e Tullio Solenghi, alla “Scuola delle Mogli” di Moliere, con Alice Arcuri ed Eros Pagni, ma ci sono anche “Ciò che vide il maggiordomo” di Orton, con Ugo Dighiero e Antonio Zavatteri, che è una coproduzione con il Teatro dell’Archivolto per la regia di Giorgio Gallione.
L’inaugurazione sarà nel doppio segno di Moliere e di Goldoni: al Duse, l’11 ottobre, con ‘Don Giovanni’, una coproduzione fra Stabile e Compagnia Gank, con la regia di Zavatteri, alla Corte con il classico ‘Arlecchino servitore di due padroni’, regia di Strehler, Ferruccio Soleri protagonista.
“Il programma ha cercato di rinnovarsi, di trovare linfa nuova sia negli interpreti, sia nei testi, sia negli autori. L’obiettivo è quello di trovare nuove strade anche per venire incontro ai giovani, ma anche a chi vuole sentirsi giovane nel pensare e affrontare il futuro con un certo ottimismo”.
In un momento di crisi generale, l’avvio di una nuova stagione è naturalmente sotto il segno della preoccupazione: “Da undici anni chiudiamo il bilancio in pareggio – ha detto Repetti – E’ molto più basso di altri teatri italiani, eppure godiamo di una reputazione altissima. Usiamo bene le risorse, ma siamo ai limiti estremi, oltre i quali non si può andare”.
“Il Teatro Stabile è una grande istituzione culturale di Genova e non solo”, spiega Luca Borzani, Presidente della Fondazione Palazzo Ducale. “Ha uno straordinario ruolo nazionale e la capacità di resistenza in termini gestionali, ma anche di capacità culturale dlla sua offerta è strettamente correlata all’organizzazione e alla volontà di costruire nuovo pubblico. Credo che questi siano aspetti che ne connotano l’attività: fare teatro e fare cultura non deve essere rivolto a una nicchia, ma deve essere aperto a tutti. La lezione dello Stabile, in questi ultimi anni, è stata quella di tenere insieme grande pubblico e qualità: è una lezione importante soprattutto in tempi di crisi”.