Genova. Dopo un anno di applicazione dei contratti di solidarietà al Teatro Carlo Felice i lavoratori desiderano avere risposte chiare. “Erano previsti interventi economici da parte di privati a sostegno del bilancio e si prevedeva nel tempo, al fine di diminuire il debito patrimoniale, un intervento da parte degli Enti locali – spiega Maria Pia Scandolo, segretario generale Slc Cgil Genova – Questi due elementi che insieme ai contratti di solidarietà servivano inizialmente al salvataggio e dopo per il rilancio del Teatro non sono ancora arrivati”.
“In compenso da circa un mese aleggiano ombre oscure sul Teatro e sul suo bilancio. I lavoratori hanno dato il loro contributo e messo a disposizione della Fondazione un anno di lavoro con la professionalità che li ha sempre contraddistinti, la nostra organizzazione si è resa sempre disponibile a qualsiasi contatto o trattativa con i propri rappresentanti in Azienda – continua Scandolo – E’ indispensabile che oggi Il Consiglio di Amministrazione oltre ad avvallare con un incomprensibile ritardo il cartellone di fine anno, chiarisca la situazione della Fondazione a tutti i suoi dipendenti. L’assenza di risposte farà venir meno l’impegno e la disponibilità sino ad oggi dimostrata”.