Genova. Pragmatici, schivi e fatalisti. I genovesi, anche in piena emergenza, non si smentiscono. Alle prese con una possibile, anche se poco probabile, caduta di frammenti dallo spazio provocati dall’implosione del vecchio satellite Nasa Uars, il popolo del “maniman”, o almeno parte di esso, sembra non essere particolarmente turbato dall’immininente pericolo, abituato da tempo a ben altre tempeste.
“Non c’è proprio niente da preoccuparsi” sorride serafico un pensionato. “Aspettiamo, non penso che cada proprio sulla nostra testa, tanto o questo o altro, qualcosa succede sempre” conferma una cliente del mercato Orientale.
“Ma cosa vi viene in mente sono scemate, ci manca solo il satellite”, è il commento, rigorosamente in dialetto, di un genovese di lungo corso.